Quasi
Le ferie della mia compagna stanno per terminare pochi giorni è tutto torna come prima.
Una frase, questa, ambigua a dire il vero.
Direi che tutto dipende da come si è passati questi giorni e dalla consapevolezza che: come prima non è poi così meraviglioso come si pensa e vorrebbe.
La frase più ricorrente dagli ultimi giorni è ed è stata: “Le ferie sono finite.” È il tono che fa la differenza.
L’inebriante ondulazione della sua voce era un tonico fantastico nella pioggia. Rimasi ad ascoltarne il suono per qualche istante, su e giù, col mio orecchio soltanto, prima che giungessero le parole
F. Scott Fitzgerald
Non c’è gioia, né ebbrezza, solo malinconia e rassegnazione nel vedere finire le ore di riposo e divertimento, più riposo che divertimento.
La realtà porta alla consapevolezza che il prima (quasi sempre), non è mai soddisfacente.
Lo so non è un post allegro questo mio primo pensiero post vacanze. Che dire, la fine delle vacanze, a mio ricordo e parere, non è mai stata allegra. Tornare a scuola ai tempi non era un trauma, mi piaceva studiare, era un trauma tornare in mezzo ai compagna di scuola, quindi, credo sia fisiologico rattristarsi per la fine delle vacanze o delle ferie. Per la mia compagna ad esempio, è una sofferenza rivedere alcune colleghe. 🙂
Passano gli anni, alla fine, però, tutto non è poi così diverso da quando si andava a scuola.
Questa non è certo una consolazione, anzi, mi affido, però, all’idea che si è superato quel periodo e che alla fine si salta o si aggira qualunque ostacolo.
P.S.
Sono letteralmente settimane che in modo altalenante mi gira in testa una vecchia canzone, in verità neanche tra le mie preferite. Chissà perché?
Anche le mie stanno per finire,niente di eclatante e poco riposo ,nel periodo estivo spesso si cerca come capita a me, di fare il più possibile ,cose che durante il resto dell’anno non si riesce a fare per via del lavoro. Certo in vacanza c è più elasticità,si dorme di più,non siamo ossessionati dall’ orologio,dai ritardi ,dalle corse,ma personalmente dopo un po’ sento la necessità di tornare a questa ” normalità” Ogni periodo dell’anno ha una sua caratteristica,non ci resta che adeguarci e modellarci a ciò che questi periodi ci prospettano e andare avanti,in fondo la vita è una giostra che gira e ci offre sempre nuovi panorami.
Un sorriso
Lucia
Anche la mia compagna approfitta delle ferie per portare avanti quel che ha in sospeso.
Come scrivi dobbiamo adeguarci e modelarci agli eventi e al periodo, direi anche all’età.
Le novità ogni tanto arrivano e sono queste che chi svegliano 🙂
Un sorriso a te.
Carmelo
Ho sempre pensato che la ragione d’essere delle ferie sia quella di essere a scadenza. Non ci deve essere niente di triste nel tornare a casa o a lavoro. Infatti ciò che rende indimenticabili le ferie è la loro provvisorietà. Lieta di rileggerti
Lieto di leggere te.
Il tuo ottimismo mi allieta 🙂 non c’è ombra di dubbio che le ferie esistono in ragione della scadenza e che questo limite rende indimenticabile il loro vissuto, io mi rattristavo del dopo infatti 🙂
A presto.
Non so che dirti *_* visti i ritmi non ho avuto il tempo di dire ” -no,son già finite- ma il mantra è diventato -ce la posso fare-*_*
Il brano *_* ti entra in testa.
Passa un bel fine settimana Ndt
Anche ce la posso fare è un mantra che si dice spesso anche qui. 🙂
Buon inizio di settimana a te.
Io ho fatto ben poche “ferie” e sono stata qui in giro. Una tristezza unica. Poi questo posto di lavoro diventa ogni giorno sempre più insopportabile. Farei carte false pur di non dover venire qui … ma veramente carte false. E mi sento prigioniera, schiava. Di un sistema di ca….!!! Serena giornata
Mi dispiace per come vivi il tuo lavoro, raro riuscire a lavorare amando quello che si fa, ci sono passato, posso dirti che è anche peggio non averlo il lavoro. Un lato positivo è certo questo, per qual che vale.
Una serena giornata a te.
Sicuramente al peggio non c’è limiti … e sicuramente non avere il lavoro può essere una cosa difficile. Ma vivere in certi ambienti è mortale. Un saluto 🙂
Molto difficile, comprendo, però, che la lente tortura di un lavoro che non piace e certo una morte peggiore forse.
Un saluto a te.