Giusto ieri ho scritto nel mio blog:
“[…] Dopo Palermo, Caivano. […] Poi c’è un cucciolo di riccio, preso a calci, trasformato in un pallone da un gruppo (branco) di bambini. […]”
Un groviglio di pensieri sul dolore e la violenza e oggi a non meno di un giorno:
18enni uccidono a calci una capretta ad Anagni e postano il video su Instagram.
Ho visto parte del video, un animale rabbioso sarebbe stato meno crudele.
e poi:
Cane accoltellato da ragazzini a Crispiano vicino Taranto: aggredito a calci e pugni, voleva solo giocare.
Sono solo animali alla fine!!! La capretta, poi, la mangiamo. Buone le costellata!!! Perché mai mostrare umanità e affinità?
Un gioco, ecco cosa è diventata la vita delle creature che ci circondano, siano essi piccoli insetti o intelligenti e amorevoli cagnolini.
La scuola e la famiglia hanno fallito.
Io non sono un genitore il destino ha voluto così. Se è questo, però, il mondo che mio figlio avrebbe vissuto.
BENEDICO il cielo per non aver permesso che subisse questa società, questo orrore.
E dire che l’orrore l’abbiamo conosciuto, dopo la seconda guerra mondiale, si doveva insegnare che la violenza non era e non è un’opzione. E invece oggi è un linguaggio ad uso e consumo di tutti.
COMPLIMENTI a tutti noi.