Eccomi ancora una volta. Anche questo nuovo post sarà un po’ pesante, per lo meno dal mio punto vista.
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Abitudini. Di certo avrò già scritto in passato qualche riflessione sul tema, è abitudine tornare su pensieri già vissuti.“L’enorme carico di tradizioni, abitudini e costumi che occupa la maggior parte del nostro cervello zavorra impietosamente le idee più brillanti e innovative.”
Josè Saramago
Vecchi e nuovi aforismi, perle gettate qui e lì. Un'altra mia abitudine. Non è semplice percepire i nostri comportamenti e come un’espressione matematica, estrarli dalla formula. E da quella formula, tra gesti e parole, riconoscere le variabili e le costanti che ne incatenano la logica. Stamattina mi è capitato di assistere ad una scenetta che non saprei definire. Nelle ore che passeggio Frida, mi capita d’incrociare di continuo runner e ciclisti che corrono. Uomini e donne che, a passo di marcia, mi sorpassano a destra e a sinistra. Oggi! arrivato in piazza, vedo una giovane ragazza, che fa piegamenti su una panchina. Esercizi, molto probabilmente per sciogliere l’acido lattico o mantenere i muscoli caldi dopo la corsa. Ad una decina di metri, un gruppo di uomini, quattro per l’esattezza, la fissano ridendo, come si suol dire, sotto i baffi. La ragazza in tenuta sportiva indossava una tuta molto aderente. Le temperature sono quasi primaverili dalle mie parti, è comune quindi vedere ragazze e ragazzi vestiti con tute aderenti - ideali per la corsa - sovente con braccia e gambe scoperte anche in questa stagione. I movimenti della ragazza erano, se visti fuori dal contesto, abbastanza sexy, oserei dire erotici, si piegava a gambe divaricate, mostrando in tutta la sua tonicità il sedere.Non è la ragazza che ho visto, ho condiviso questo scatto preso dalla rete solo per far capire cosa quei quattro uomini vedono.
Un paio di volte ho visto due dei quattro uomini toccarsi i genitali, probabilmente in tutto questo non c’è nulla di male, un po' d’imbarazzo io, però, l’avrei provato. Tante che i quattro ad un certo punto si sono avvicinati costringendo la ragazza accortasi del siparietto a riprendere la corsa, credo, un po' infastidita. Brutta abitudine, per l’uomo, questo comportamento. Il voyerismo è comune tra gli uomini, per molti potrebbe anche avere una logica e una sana utilità. Perché si sa! Guadare è sempre meglio che toccare. L’uomo è attratto dalle forme della donna, è un fatto chimico. Le rotondità della donna sono una selezione naturale da parte dell’evoluzione. Lo scopo? Attrarre il maschio riproduttore che è in noi.“Qualsiasi essere amato - anzi, in una certa misura qualsiasi essere - è per noi simile a Giano: se ci abbandona, ci presenta la faccia che ci attira; se lo sappiamo a nostra perpetua disposizione, la faccia che ci annoia.”
Marcel Proust
Che frase triste e sconsolata, degna del più disilluso decadentismo. Chissà!!! Visto i tempi, se mai fine abbia avuto questa corrente? Il senso della frase sembra chiaro: Qualunque cosa facciamo non ci rende felice, non ci rende soddisfatti. È il mal di vivere. Brutta abitudine. Com’è che da tette e culi sono arrivato al mal di vivere?Fottersi.
Fottersi.
Fottersi.
Nel pronunciare questa parola, non avvertite un disagio e al tempo stesso un perverso compiacimento. Fottersi la vita, ha un senso. Fottersi il cervello, ne ha un altro. Ciò che è sempre lo stesso è il linguaggio che lega i comportamenti. Che siano di rivalsa o di disfatta, l’atto che prevale sulla morale è lo stesso che descrive la violenza della vita e con essa la sua fine. Un lungo atto sessuale che può generare, vita o morte, piacere o dolore. La riflessione di fatto è diventata un po' a luci rosse. Ma convengo in questo con Freud. Per il celebre analista, l’amore o è narciso o è nostalgico, in entrambi i casi doloroso e perverso e per naturale evoluzione sessuale. Al solito esondo i miei limiti e vado oltre quel che avevo intenzione di descrivere. A volte mi chiedo se non sarebbe meglio limitarmi a condividere un semplice aforisma e una canzone, invece di mettermi a vaneggiare come un folle. Per ritrovarmi, alla fine, anello dopo anello, incatenato alle parole e all’ossessione. Si scrive per tanti motivi, in linea di massima tutti giusti. Un cantastorie tramanda vite, un poeta la denuda, la vita. Io che non sono né l’uno, né l’altro racconto il vuoto dell’anima.Oh me, oh vita!
Domande come queste mi perseguitano,
infiniti cortei d’infedeli,
città gremite di stolti,
che vi è di nuovo in tutto questo,
oh me, oh vita!
Risposta: Che tu sei qui,
che la vita esiste e l’identità,
Che il potente spettacolo continui,
e che tu puoi contribuire con un verso.
Walt Whitman
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Questa è tra le più belle poesie di Whitman, tra le più belle della letteratura.
Il mal di vivere è un vuoto, un vuoto insostenibile.
Nel raccontarlo si può forse riempierlo.
Persino forse dare una descrizione dei suoi limiti, dare forma alle pareti e al suo fondo.
Perché è ancor peggio, non sapere.
Io tocco i miei nemici col naso e con la spada
Ma in questa vita oggi non trovo più la strada
Non voglio rassegnarmi ad essere cattivo
Tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo:
Dev'esserci, lo sento, in terra o in cielo
Un posto dove non soffriremo e tutto sarà giusto
Non ridere, ti prego, di queste mie parole
Io sono solo un'ombra e tu, Rossana, il sole
Ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora
Ed io non mi nascondo sotto la tua dimora
Perché oramai lo sento, non ho sofferto invano
Se mi ami come sono, per sempre tuo
Per sempre tuo, per sempre tuo Cyrano
Francesco Guccini “Cirano”
Riempitevi l’anima di poesia e bellezza e verrà da sé,
che!!!
l’amore che vive nell’atto
verrà declamato con le forma della virtù.
Allora accadrà!
Quel verso cercato sarà trovato.
Quel vuoto, riempito.
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Scusate il lungo post e il suo contenuto.
https://www.youtube.com/watch?v=T_wnAnIM3cw&ab_channel=FraTuck89