Follia e logica

Nulla da scrivere


Convengo che da un po', gli argomenti che tratto si ripetono.   “Mi nacque un’ossessione. E l’ossessione diventò poesia”, diceva Alda Merini.   Un pensiero può, diventare un’ossessione se la realtà diventa oppressiva e divisiva. E quel pensiero mentale persistente, che non si riesce ad eliminare dalla mente si avvolge, inevitabilmente, d’ansia. Ed è questa ansia che definisce l’ossessione.   Stamattina ho comprato un giochino a Frida una semplice palla di plastica. La sua felicità è stata incommensurabile. Quasi ho invidiato la sua semplicità.   Sono sincero, non ho un pensiero – preciso - da condividere, di solito c’è sempre uno spunto, un’ispirazione che mi porta ad analizzare un pensiero e da quel pensiero espandere la mia riflessione. Ho iniziato dall’ossessione, un pensiero come un altro, particolarmente adatto ai tempi moderni. Sì, scrivere di stupro e violenza può avere il suo senso, così come scrivere d’amore e passione, ma alla lunga diventa persino tedioso o, peggio, referenziale. Di massima concordo con l’idea che si dovrebbe parlare di ciò che si conosce. L’argomento che conosco più di ogni altro è, senza dubbio, l’arte. Ho sempre avuto un rapporto intimo e solitario – con l’arte - condivido poco – relativamente a questo spazio – e quando creo non amo esser osservato. Direi che rientra perfettamente, questo mio comportamento, in un’ossessione. La timidezza porta a rendersi invisibili, meno si viene osservati, meno si alimentano le ossessioni e con esse le incertezze. L’insicurezza alla fine è una forma di ossessione. Quando gli argomenti stendono a prendere forma, si torna sul vecchio e tutto si ripete ossessivamente.   Tutto sommato mi può anche star bene così. A volte entrando dopo giorni vedo le numerose notifiche di visite, per lo più sono sempre gli stessi che senza interagire continuano a visitare, immaginano casualmente. Non ho alcuno stimolo o interesse, non più, a scoprire chi sono, che hanno da dire e condividere. Dopo anni non credo posso trovare menti più sensibili di quelle che ho conosciuto e che oggi chiamo amicizie.   Non saprei come altro continuare. Oggi è così. Prendete questo pensiero come scusa per un saluto fino alla prossima incursione.