Alba
Ci sono versi di gioia, di incontenibile vivacità che riescono a trascrivere l’amore sulla pelle.
Ci sono versi di infelicità, d’insostenibile tormento che scaraventano il cuore lontano da ogni fonte di luce.
Versi che raccontano le pene della guerra, le pene della malattia, le pene dell’amore e le pene d’una vita fallita.
Perché si leggono?
Per lo stesso motivo per cui si leggono le poesie d’amore, per dare integrità all’anima. Per dare quel senso di interezza che solo nell’equilibrio di emozioni e sensi, trovo e riesco a trovare, trovi e riesci a trovare.
Perché anche il dolore è un’esperienza. Un’esperienza che non va anestetizzata, né cancellata.
Ci si può sentire stanchi, irascibili, privi d’ogni interesse, avere la percezione di non essere più quelli di prima e sentire nel cuore di non avere più via d’uscita.
Tutti!!! Tutti prima o poi si sentono o si sono sentiti così. Io mi ci sento molto spesso e raccontarlo è un modo per creare una porta e le porte sono vie d’uscita.
Il dolore va accolto al di là di quel che si può pensare: con dolcezza. Vissuto come si vive una persona cara. Per questo: poeti, cantori e artisti, ne fanno versi, melodie e opere. Per dare forma e identità a quel dolore, renderlo docile, romantico, persino amico.
Son parole e a parole tutto è facile. Non è facile per niente. C’è chi si arrende.
Per un’istante, un solo istante è capitato anche a me di pensare alla resa, un pensiero che è durato 300 metri, il tempo d’arrivare a casa. Viste le tele, i tubetti di colore, i pennelli, tutto è sfumato, lividi e offese sono semplicemente svaniti.
Perché sto raccontando tutto questo?
Non lo so!!! O forse lo so e non lo voglio concretizzare. Oggi questa è l’ispirazione.
Ma credetemi non è la tristezza che voglio imprimere in queste parole, anche se sembra all’apparenza così.
Anche la poesia che ho letto e che condivido ora:
Non è poi così triste come può sembrare. Sì il cuore è arido, lo sguardo non sente più calore e la notte è trasformata in una tomba. Ma si è all’alba, ed ogni parola ha un significato per il poeta, che ha relegato alla notte il tormento che priva della speranza e fa morire l’anima. All’alba la vita rinasce e sente, continua a sentire. Il dolore diventa vita, la vita che contrasta la morte.