Scrigni e porte magiche
Ho ricevuto un messaggio che oserei definire “incantato”.
Basta la prima frase ad aprire uno scrigno, o meglio, una porta per un mondo fantastico:
...le foglie che cadono a volte, sono i capelli delle Fate che si specchiano nelle nuvole sedute sui rami più alti…
forse sono stata io , con i miei boccoli ramati, […]
Si parla sempre con risoluta ed erudita logica del potere dell’amore, ma c’è un altro potere altrettanto vigoroso, con una virtù che nessun’altra emozione, sentimento o sentire ha. La virtù di non avere limiti e confini. Questo potere è: l’immaginazione.
Trovo incantevole e unicamente logico esser esternazione di un mondo interiore, soprattutto in questo luogo virtuale. Un mondo fatto di simboli incantati di forza, virtù, coraggio e saggezza.
Orchi, fate, elfi, nani.
E poi ci sono le oscurità: i vampiri, i lupi mannari, i golem. I cosiddetti: “Mostri”.
Mi hanno definito, anche, mostro da bambino.
Ed io un mostro l’ho scelto. Tra fate, elfi, folletti e maghi ho scelto un mostro come espressione di quel che ero, ossia:
Un bambino impacciato, silenzioso, un bambino rotto, fatto di tanti pezzi.
Attenzione: Non fate tremare o commuovere il vostro cuore, state tranquille (o tranquilli), tutto questo mi ha reso forte e ha aperto la porta al mio talento.
L’ho disegnato quel mostro, un mostro che mi ha sempre suscitato tenerezza e simpatia. Forse è per questo che un tempo mi ci rivedevo:
Frankenstein