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Odiosamente amorevole

“La miglior vendetta? La felicità. Non c’è niente che faccia più impazzire la gente che vederti felice.”
Alda Merini

Commentando il post di un’amica che parlava di come a volte la cronaca ci racconti le cruenta gesta di insospettabili uomini e donne, ho scritto di vendetta.
La vita, ho scritto, ci da spunto per riflettere, la vita ci da la possibilità di creare le nostre occasioni, opportunità, non solo buone, positive, ma anche cattive, negative.
Alla fine, è un pensiero come un altro.
Un tizio si alza la mattina, va a lavoro, passa le sue ore tranquillamente e forse noiosamente e senza che sia stato premeditato si trova, improvvisamente, a discutere con un collega, ed ecco che un sentimento di disagio si insinua nel suo cuore e nel tempo, piano piano, rancore e odio si fanno strada.
L’idea di vendicarsi si fa viva nella sua mente, nelle migliori delle ipotesi, dispetti, piccoli e magari innocui dispetti, l’indifferenza sarebbe la migliore speranza, invece si creano i presupposto per far male, perché fare male a chi odiamo, fa bene a noi.

Non sono ipocrita, ho raccontato la mia vita senza mai cercare di passare per buono, sono umano, un umano problematico e come tale ho un lato oscuro. Ci sono state persone che ho odiato profondamente, da bambino il controllo sull’emozioni non è semplice e non ho avuto a volte il cuore che un essere umano illuminato deve avere.
Una volta durante il servizio militare, un periodo fortemente stressante, mi sono ritrovano con un pezzo di vetro in mano pronto ad usarlo contro un altro commilitone. Ero un ragazzo silenzioso, solitario, facile preda di chi spavaldamente vuole affermare il dominio e il potere. Il branco, è legge di natura, sceglie sempre il più debole. Ed io sono sempre stato all’apparenza il più debole. Quella volta fui pronto, o meglio ero pronto ad usare il pezzo di vetro se il tizio non si fosse fermato. La mente nel panico cerca vie d’uscite e se non ne trova, se la parola non esce, se non si è capaci di difendersi minacciando con la voce, la mente sceglie altre strade, strade che non lasciano spazio al compromesso. Sono sempre siciliano, le minacce all’arma bianca le ho viste fin da piccolo. Stereotipo? Sì, c’è sempre un fondo di verità negli archetipi. Mio nonno pace all’anima sua, girare con un coltello a serra manico, come tutta la sua generazione. Ho dovuto scrutare profondamente in me, per liberarmi da quel tipo di paura, aprire la mente, leggere, seguire i giusti esempi, ascoltare e scegliere le giuste filosofie, non violenza, amore per il prossimo.
Credetemi non è facile seguire quelle parole, sostenere quegli esempi, e non sempre si vuole essere un esempio.

L’amica scrive alla fine:
“Forse se fossimo più attenti e disposti ad ascoltare, certi tristi accadimenti si potrebbero evitare.”
Attenzione, ascolto. Mi chiedo però, ci frega davvero? C’interessa davvero quel che succede al nostro vicino?
A volte leggo o ascolto episodi di cronaca e mi dico, fosse capitato a me sarebbe stato diverso, fosse stata mia sorella, mio figlio, avrei fatto carte false per non arrivare a quella situazione.
Una donna che viene molestata, o un bambino bullizzato, una madre, un padre, un fratello, una sorella ce l’ha. Posso mai immaginare, pensare, che non vedano, non sentano?
O davvero alla fine non frega nulla di nessuno, quando c’è da scegliere tra la nostra vita e la vita degli altri, si sceglie, davvero, di voltare le spalle?

Un altra amica nella sua bacheca ha scritto all’inizio del suo bellissimo pensiero questa frase:
“Io amo, ed è sentimento gratuito.”

Ecco che l’amore viene a darci la speranza a fasciarci il cuore e la mente. Nel suo verso l’amica dona una parola: gratuito.
Un amore gratuito è, un amore che non chiede nulla in cambio, non vuole nulla, solo dare, e dare, ed è questo l’amore che può fare la differenza, dare speranza. Nella retorica di una speranza vive la verità.

“Io non pretendo di sapere cosa sia l’amore per tutti, ma posso dirvi che cosa è per me: l’amore è sapere tutto su qualcuno, e avere la voglia di essere ancora con lui più che con ogni altra persona. L’amore è la fiducia di dirgli tutto su voi stessi, compreso le cose che ci potrebbero far vergognare. L’amore è sentirsi a proprio agio e al sicuro con qualcuno, ma ancor di più è sentirti cedere le gambe quando quel qualcuno entra in una stanza e ti sorride.”
Albert Einstein

Einstein da voce al suo cuore e dona la sua verità, che è anche nostra, in fin dei conti l’amore è questo, lo descrivereste in altri modi? Direi di no. Ma come possiamo far sì che questo amore esista nel nostro cuore, anche quando siamo nelle situazioni che ho sopra descritto?

Come possiamo far esistere l’amore, là, dove è fertile l’odio, la vendetta, la paura?

Se poteste dare voce all’odio, cosa gli chiedereste?

Io: Odio come posso fermarti?

Odio: Non puoi fermarmi, puoi, però, cambiarmi. Sai, oggi, mi chiami odio, ieri, mi chiamavi amore. Basta crederci, basta sentire nel cuore il desiderio di fare bene.

E parola dopo parola, mi perdo.

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Vorrei ringraziare per gli spunti di riflessione, le amiche: bluicee e Surfinia60.
Ringraziarle e pregarle di scusarmi per non aver chiesto per l’uso nella mia bacheca dei loro pensieri.

Ne approfitto per ringraziare anche, è doveroso, per il tempo che mi dedicano: elyrav, OggiGiornoRingrazio, prefazione09, stelladelsud16.