Ammetto di essere molto sensibile a certe tematiche ma il libro di Daniele Mencarelli, premio Strega giovani 2020, l’ho divorato in un giorno e terminata l’ultima pagina sono qua a dirmi che esistono gli scrittori magistrali e Mencarelli è uno di questi.
“Tutto chiede salvezza” è il romanzo che, lui poeta, ha scritto non con la testa ma col cuore come quelli precedenti, tutti superpremiati. Sin da subito entri nella realtà dei malati psichiatrici coi quali lui viene a contatto dopo essere stato ricoverato per un trattamento sanitario obbligatorio (TSO )a seguito di uno scoppio di furore irrazionale che è costato quasi la vita a suo padre. In ospedale farà i conti con un’umanità disperata, cinque pazzi con i quali condividerà i giorni che paradossalmente daranno la risposta ai suoi interrogativi sul senso dell’amicizia e dell’amore, ma anche sulll’indifferenza e cinismo di medici e infermieri.. Tutto chiede salvezza è la sindrome della quale è affetto da sempre, salvezza dal dolore, dalla morte, salvezza per tutta l’umanità. Ancora una volta sperimenterà la difficoltà di continuare a vivere come essere umano, privo di pelle.