Il rumore dei corpi che cadono parla di notti eterne di pioggia e sigarette. Di battaglie perse. Con spigoli vivi. Di città che volano nell’aria. Di case abbandonate che lentamente crollano. Di donne da amare in mezzo alla tristezza. È una raccolta di poesie dura ma necessaria, perché la poesia deve provocare disgusto o piacere o vuoto o dolore, ma provocare qualcosa. E  si riesce. Si Riesce a scrivere delle semplici poesie ma con una brutalità che lascia senza fiato. Il tipo che lascia segni sulla pelle e nei polmoni.

Una volta ho sentito il rumore di un corpo che cadeva sul cemento. Ricordo il lieve rumore del torso che crolla, il colpo secco della testa contro il marciapiede. Poi è arrivato il momento in cui la città è diventata una gabbia ei labirinti sono diventati sempre più profondi, ma non ho dimenticato quel suono. . Quel giorno abbiamo deciso di dedicare la nostra vita a uccidere tutti i cervi a mani nude. Per finire la bellezza. Ecco perché scriviamo poesie come queste. Ecco perché non conosciamo la purezza né sappiamo dormire con gli occhi chiusi. Ecco perché le poesie-sala operatoria e le poesie-pozzanghera di benzina. Perché conosciamo il sapore del piombo e la noia delle domeniche pomeriggio. Perché conosciamo il rumore dei corpi che cadono.