Wanda Nara non è solo la signora Icardi. Ora disegna moda, vende la sua Wan Collection. Niente lusso. È una collezione «per le donne che fanno tante cose, proprio come me». A Wanda Nara piace sognare e non nasconde di essere scaramantica («un anno fa ho lasciato il pannolone sporco a Isabelle per tutta il tempo di Lazio-Inter, ha portato fortuna»). Ha due numeri nella vita (il 9 e il 27, ndr), un presente in tv («Quando vado a Tiki Taka sono i miei figli che mi aggiornano su tutto...»), un futuro ancora misterioso in radio.
È un modo per dire anche basta calcio in casa?
«In casa con tre piccoli maschi si mangia calcio, si respira calcio, si pensa solo calcio. Avevo voglia di fare qualcosa insieme a Francisca e Isabelle, pensando al loro futuro».
È ispirata a loro?
«Sì, ci sono messaggi belli che invitano a sognare».
Si sente una mamma sexy?
«Io sono una mamma normale che porta a scuola i figli, li porta a giocare a calcio, poi alla sera va a litigare per il contratto di suo marito».
Mostrarsi non la imbarazza?
«Non m'imbarazza perché sono tranquilla. Per me è un lavoro, dietro non c'è nessuna provocazione».
A chi la critica cosa risponde?
«Che non mi toccano. Io non cancello niente, li lascio lì. Se lo scrive una persona che mi conosce mi ferisce ma se questa persona non la conosco non mi fa nessun effetto».
Milano, Londra, Madrid e Parigi, quale è la città che preferisce?
«Solo Milano. Se ci mandano via però io posso sempre venire qui in Italia a trovare i miei amici...».
Litiga di più come moglie o come procuratrice?
«Come procuratrice, non c'è dubbio...»
Litiga per il contratto di suo marito?
«Oggi del contratto non se ne parla, non è il momento. Quando dicono che Wanda ha detto, Wanda ha chiesto all'Inter, non è vero niente. Ogni volta che abbiamo rinnovato l'abbiamo fatto quando ci ha chiamati la società. Si è meritato tutto. Mauro è il capitano, è il primo a pensare al bene dell'Inter».
Mauro ha mai rischiato di lasciare l'Inter?
«Il suo desiderio è sempre stato quello di vestire questa maglia. È felice di stare qui. Non gli interessava andare via nemmeno se l'Inter non fosse entrata in Champions».
Mai pensato di diventare la manager di CR7?
«Penso solo a Mauro, per me sarebbe difficile gestire uno come Cristiano».
Mauro può diventare come Ronaldo?
«Sono due giocatori diversi. Mauro tiene un profilo basso, è tranquillo. È rimasto un ragazzo normale».
È un marito perfetto?
«Finora non ho niente da dire in contrario».
In casa comanda lei?
«Mauro ha un carattere forte e ha dei principi, in campo così come in casa».
Letterina di Natale in casa Icardi...
«Chiedo la salute per tutta la mia famiglia, è la cosa più importante».