Un incontro… con mio padre!

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Per una figlia avere le attenzioni e l’affetto di un padre è come avere un’armatura permanente per il resto della sua vita. (Marinela Reka)

Il mese di giugno ricorre la morte di mio padre ed e’ sempre un evento che, pur essendo accaduto tanto tempo fa, mi appare sempre attuale. Non sento piu’ il forte dolore della sua assenza, adesso, tuttavia il suo ricordo, in questo mese particolare mi assale e mi rincorre.

Se ne ando’ senza tanto soffrire in un giorno come un altro per una serie di malattie che tutte insieme lo avevano portato a lasciarci. Io non c’ero, la solita corsa per arrivare in tempo, ma fu troppo tardi. Ora lo ricordo cosi bello come e’ sempre stato anche in eta’ avanzata, lo ricordo attivo e pieno di iniziative e sopratutto perche’ non si arrendeva mai. Ho foto che lo ritraggono insieme a mia madre e mi piace ricordarlo cosi.

Qualche volta mi tornano alla memoria episodi allegri come quando lui con mia madre partecipavano alle feste di compleanno o a quelle di fine anno: ecco lui era colui che sapeva creare una atmosfera tutta speciale di allegria e divertimento. Sapeva come divertirsi e far coinvolgere tutti.  Gli dicevano spesso “tu sai tenere banco”, una espressione che onestamente non ho mai capito, ma forse in quel contesto un senso ce l’avra’ avuta pure.

Ricordo quando mi insegno’ ad andare in bicicletta, ricordo quella bimba timida e timorosa perche’ le rotelline erano state tolte e che credeva che non sarebbe stata capace di stare in equilibrio sulle uniche due ruote. Mio padre  mi gridava “pedala, pedala non ti fermare pedala sempre!” Io quasi come una forsennata allora provai a pedalare veloce superando la paura  e sentendomi sostenuta dalla volonta’ e sicurezza che mio padre mi dava. Imparai ad andare in bicicletta.

I suoi consigli e le sue esigenze a volte erano pesanti per me, spesso sentivo la pressione di lui su di me.  Mi diceva “devi essere meglio di me”. Per me era difficile anche perche’ mio padre ai miei occhi era il “meglio di tutti”. Tuttavia mi ha spronato ad avere autostima in me stessa. Con gli anni mi sono allontanata da lui a causa del mio vagare per il mondo e dall’avere una mia famiglia. Nonostante questo lui era sempre presente in un modo e nell’altro.

Qualche mese prima di andarsene per sempre mi scrisse uno strano messaggio dicendomi che mi ringraziava di essere stata la figlia che aveva sempre desiderato. Piansi e non capii il perche’.

Posso dire oggi anche a tutti i giovani e futuri “padri” quanto e’ importante   la figura paterna per una figlia e quanto le determina e le condiziona il suo futuro e il suo ruolo nel mondo. Mio padre non e’ mai, mai morto, lo porto dentro di come esempio di vita.

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