Viboldone, terra di marcite e…

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copertina_vicus Durante le mie ricerche sono venuto in possesso di un poemetto in onore dell’Abbazia di Viboldone, dal titolo “Vicus Boldoni terra di marcite” di don Luisito Bianchi. E’ stato cappellano dell’abbazia benedettina per molti anni. Leggendo i suoi poemi, s’intuisce il sentimento romantico spirituale che questo sacerdote provava per le pietre, per i luoghi e per le persone che aveva visto e incontrato in questo luogo mistico. Il suo intento era proporre una guida del tutto particolare a un visitatore attento al fatto che delle mura possono essere niente e tutto se non raccontate all’interno della storia delle persone che vi hanno vissuto, fosse anche per un brevissimo periodo. Mio padre ha trascorso l’infanzia a Viboldone, in una di quelle case contadine di una volta: la corte dove le famiglie si conoscevano e si aiutavano, l’aia dove i bambini correvano dietro alle galline, la campagna ben disegnata dai fossi dove si pescavano le rane, il catechismo insegnato dalle suore benedettine e poi di nuovo a correre per i campi… I racconti di mio padre hanno alimentato la mia fantasia e, appena ho potuto camminare (e correre) con le mie gambe, volentieri prendevo la bicicletta e, da San Giuliano, passando per il sottopasso della stazione del treno, imbucavo il lungo viale alberato fino all’Abbazia. Avevo 12/13 anni e mi sembrava di entrare in un altro mondo, fatto di libertà e spensieratezza, concetti che in un paese cittadino come San Giuliano Milanese, non è proprio facile ritrovare. Viboldone è uno dei luoghi che ritroverete in questo libro, “Humilitas“. Ora mi sembra giusto rendere onore a una persona che ha amato tanto questo luogo. Ecco la voce del cuore di don Luisito…

IL PROPRIETARIO DI VIBOLDONE

Vicus Boldonis, terra di marcite,

son quattro case, la rossa abbazia,

una cascina, l’antica osteria,

dieci galletti da gole impazzite,

cento muggiti dai cani orchestrati,

mille arpicordi d’argento sui coppi,

braccia infinite di tigli e di pioppi,

rade clessidre di ragli ostinati.

Una manciata aggiungi di melismi

quando la sera spegne ogni frullio,

groppi di stelle disposte a quilismi

e lo sfiatato vate qual son io

che s’arrochisce a legger gli aforismi

del Proprietario, se li firma: Dio.

Viboldone, terra di marcite e…ultima modifica: 2017-09-24T18:27:49+02:00da humilitasomniavincit
2017 "Humilitas" by Diego Moretti