Enjoy the Silence

Investigare il silenzio è la missione che si è data Nicoletta Polla-Mattiot:

«Il silenzio è stato spesso associato al ritiro spirituale o alla vacanza. Anni fa feci una ricerca statistica e sulle brochure turistiche la seconda parola più usata dopo “paradiso” era proprio “silenzio”. Ma quando è scelto e non imposto, diventa uno strumento che serve per comunicare, che valorizza la dimensione dialogica e l’ascolto. E che dà valore alle parole».

Già, il silenzio. La forma più bistrattata di comunicazione. Eppure qualcosa sta cambiando. Perlomeno sui social dove le silent reviews sono diventate il trend dell’anno. Speriamo non si tratti soltanto di un’alternativa furba alla sconsiderata sovrabbondanza di parole perché, qualora il cambiamento di rotta dovesse consolidarsi in un inedito minimalismo dialettico, esulterei di sollievo. Saper tacere misura chi siamo. E io sui silenzi ho costruito una reputazione.

Nella stanza del silenzio - Josway

La camera anecoica dell’Università di Ferrara. Lì il silenzio è di casa.

Enjoy the Silenceultima modifica: 2024-04-02T12:00:27+02:00da Fanny_Wilmot

5 pensieri riguardo “Enjoy the Silence”

  1. “sulle brochure turistiche la seconda parola più usata dopo “paradiso” era proprio “silenzio”.

    Certo che con quell’affermazione, senza accorgersene, Nicoletta è inciampata in un bell’ossimoro perché, se come dici “saper tacere misura chi siamo”, questo sembrerebbe significare che la parola sia l’opposto del silenzio ma, se in quella statistica, la seconda parola più usata è proprio “silenzio”. allora qualcosa non mi torna.
    E allora, dov’è l’inghippo?
    E’ banale, Watson: l’opposto del silenzio non è la parola, ma il rumore e non è forse vero che quello che davvero infastidisce è proprio il rumore? Non è forse vero, Nicoletta, che i “paradisi” nei quali spesso cerchiamo rifugio sono oasi proprio perché assenti da quei “rumori” che ci assordano la vita?
    E allora quel “saper tacere misura chi siamo” di Fanny è sbagliato?
    Assolutamente no, Watson. Fannì, da brava talebana della parola, invoca il “silenzio” proprio quando la parola è solo rumore.

    “Ho capito. Un po’ come la logorrea”, dice Watson.
    “Ma vaffanculo, Watson!”

    1. Meno male che intorno alle 7.29 del mattino sono già in macchina e nemmeno l’accendo il pc, perché cominciare la giornata con un “Watson mi piace assai” e uno “stellino mio” mi avrebbe rovinato il caffè
      :)))

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