a futura memoria

Meritoria l’iniziativa di Stenio Solinas: pubblica autori dimenticati.

“Mi considero un premoderno. Non vuol dire che preferisca la diligenza all’automobile, o il cavallo al motore a scoppio. È che mi sento inadeguato alle richieste che la società sollecita o esige. Vivo defilato, un po’ controtempo, con una predilezione per il primo Novecento. In particolare per gli anni Trenta, quando per un attimo emerse un’idea di civiltà con cui tenere a bada la barbarie di massa”.

Il mondo ha bisogno di scrittori, e non è di nessuna importanza se per volere di misteriose congiunzioni astrali molti di loro ci hanno preceduti. Antichi e contemporanei raccontano la vita, anche nei suoi aspetti più sordidi, e noi lettori, capacitandocene a stento, vi intravediamo persino bellezza. Prendiamo ad esempio Bukowski, che procedeva a fari spenti nelle “notti di bevute e schiamazzi”. Diremmo forse che non v’è bellezza nelle sue notti poco edificanti?

La morte si fuma i miei sigari

Sai com’è: sono qui ubriaco ancora
una volta
e ascolto Tchaikovsky
alla radio.
Gesù, lo sentivo quarantasette anni
fa
quando ero uno scrittore morto di fame
ed eccolo qui
di nuovo
ora io sono uno scrittore con un po’
di successo
e la morte va
su e giù
per questa stanza
e si fuma i miei sigari
beve qualche sorso del mio
vino
mentre il vecchio Pietro continua a darci dentro
con la sua “Patetica”,
ho fatto un bel pezzo di strada
e se ho avuto fortuna è
perché ho tirato bene
i dadi:
ho fatto la fame per l’arte, ho fatto la fame per
riuscire a guadagnare cinque dannati minuti, cinque ore,
cinque giorni,
volevo soltanto buttare giù qualche
frase,
il successo, il denaro non importavano:
io volevo scrivere
e loro volevano che stessi alla pressa meccanica,
in fabbrica alla catena di montaggio
volevano che facessi il fattorino in un
grande magazzino.

Be’, dice la morte, passandomi accanto,
ti prenderò comunque,
non importa quello che sei stato:
scrittore, tassista, pappone, macellaio,
paracadutista acrobatico, io ti
prenderò…
okay, baby, le dico io.
Adesso ci beviamo qualcosa insieme
mentre l’una di notte diventano
le due
e lei solo sa
quando verrà il
momento, ma oggi sono
riuscito a fregarla: mi sono preso
altri cinque dannati minuti
e molto di
più.

Charles Bukowski

Charles Bukowski

Beyoncé e quel country dissacrante

TEXAS HOLD’EM: una nuova innocua hit? Non proprio. Perché ai puristi del genere country non è andata giù che sia stata una star dalla pelle non bianca a riportare in auge una tradizione musicale da sempre prerogativa di ugole diafane. In sintesi: se per un verso TEXAS HOLD’EM è un successo planetario, dall’altro l’ostilità di alcune radio americane che si rifiutano di trasmetterlo, testimonia di una battaglia persa per chi spera di risanare cervelli in bancarotta.

 

Dalì e Gala

L'amore di Salvador Dalí per Gala | barbarainwonderlart

Talvolta la genialità mi lascia indifferente e non perché sia incapace di darle il giusto tributo, ma perché nell’evidenza di fatti straordinari finisco col prediligere la parabola umana a quella artistica. Di Dalì, ad esempio, avevo letto tanto ma non sapevo niente della sua storia d’amore, quella che comunemente definiamo la storia di una vita.

Nell’estate del 1924 Dalì risiedeva in Catalogna quando fu raggiunto da Magritte in compagnia di Paul Èluard e della moglie Elena Dmitrievna D’jakanova, detta Gala. La relazione tra Dalì e Gala cominciò presto: la russa, bellissima e intraprendente, non esitò a lasciare il marito, seppur di larghe vedute, per seguire Dalì in una fuga d’amore nei pressi di Barcellona. Gala divenne amante, musa, moglie e manager di Dalì, ma non intese rinunciare alle relazioni extraconiugali alle quali lui non solo non si opponeva, ma è probabile che le incoraggiasse pure, essendo affascinato dal candaulismo. Ora, dando per scontato che Dalì e Gala traessero piacere solo attraverso determinati ménage, non escluderei che consentendo a Gala di relazionarsi sessualmente con giovani artisti, lui abbia voluto risarcirla per averlo salvato dalla pazzia e dalla morte prematura; insomma, un blandirla sotto ogni aspetto tributandole assoluta devozione.

Vero è che la scrivente è una donna, e come tale portata a vedere poesia anche dove quella è latitante.