-aggio

Che un libro ben scritto sia pure divertente, è una rarità. Solo che nel caso di Autobiogrammatica, per apprezzarne facondia e brio, serve amare le parole. Di conseguenza, il lettore che per indole non sa godere della vorticosa contraddanza delle stesse, si congederà sbattendo la porta. Peccato, perché questo è un libro maledettamente serio.

Lingua e linguaggio, una coppietta battagliera! Mi servivano entrambi, ma preferivo il secondo. Quando un editor americano per suggerirmi di formulare bene una data argomentazione mi ha detto: Here you could provide some language showing that… (Qui, vedi, potresti fornire un po’ di linguaggio che mostri come…) ho capito che il linguaggio era un taglio di carne o un metro di stoffa, una cosa materiale. E che una lingua, a raccontarla, diventa per forza un personaggio.

Doveva essere, questo passaggio dalla lingua al linguaggio, un procedimento come il dragaggio o il filtraggio o il rodaggio o il carotaggio o l’imballaggio: artigianale, spesso macchinoso, magari grossolano; o addirittura un impedimento, come il grippaggio o il boicottaggio (se non un crimine come l’aggiotaggio, il pestaggio, il linciaggio); comunque generoso di magagne e grane e rabberciature e sfrido. E, per inciso, ho pensato che questo viaggio nel mio linguaggio forse era futile, ma forse no, se via via che riflettevo sulla lingua mi accorgevo del suo potere; scoprendo per esempio tutto ciò che –aggio può combinare quando incide una parola e ci si innesta, come una mano bionica o una baionetta”.

Tommaso Giartosio, Autobiogrammatica

Alighiero Boetti “Oggi il primo giorno dodicesimo mese” 1988 (arazzo, ricamo su tela, 108,6 x 107 cm) | Text art, Conceptual artist, Design art

Alighiero Boetti, Oggi il primo giorno dodicesimo mese