Intervista a un Freestyler “quasi famoso” a Casale Monferrato

immagine post freestyle

(Immgine scelta dall’artista)

Conosciamo un ragazzo giovane molto bravo che è piuttosto conosciuto anche a Casale, lo abbiamo voluto intervistare per capire meglio cos’è il Freestyle e il mondo che lo circonda(preferisce rimanere anonimo in questo post).

HAI GIA’ FATTO UN DISCO?

No, ho fatto un Mix-Tape:  voci su basi gia’ registrate. Si pagano i diritti per utilizzare le basi musicali.

QUANDO HAI INIZIATO A FARE FREESTYLE?

Ho iniziato quando avevo 13 anni e mezzo al parchetto con gli amici.

QUANTI ANNI HAI?

Ho 21 anni.

QUANDO HAI INIZIATO A CAPIRE CHE SEI PORTATO PER LA MUSICA?

A 8 anni ho capito che ero portato per la musica grazie a uno scambio di lettore mp3 con mio fratello maggiore. Lui già da allora ascoltava musica Rap.

CANTI DA SOLO OPPURE IN UN GRUPPO?

Ho un gruppo musicale in cui suono.

HAI UN TEMA PREFERITO O PARTICOLARE NELLE TUE CANZONI?

Come tema ho me stesso, la mia interiorità. In generale non parto da un argomento preciso.

QUALI SONO I CANTANTI A CUI TI ISPIRI?

Ensi,  KaosOne, Mondo Marcio, B.I.G., TuPac e altri…

COME SI STUDIA PER MIGLIORARE LO STILE FREESTYLE?

Il  “rimario” serve ad ampliare il lessico, anche se è complesso creare intere frasi in rima.

COME SUPERI L’IMBARAZZO QUANDO TUTTI TI GUARDANO CANTARE?

Si supera pian piano facendo la gavetta, con le esibizioni.

Noi del gruppo blog gli chiediamo di fare un’ esibizione, pensiamo sia molto bravo e che farà strada

Ci racconta che ha partecipato a diverse competizioni, le cosiddette “Battle”, che consistono in un batti e ribatti di strofe tra due freestyler, il giudice può essere un maestro di cerimonie M.C. ,un altro esperto di rap,  oppure il pubblico stesso.

I giudizi dei giudici possono influenzare le carriere degli artisti . Infine ci racconta  simpaticamente un aneddoto in cui ha perso una sfida in cui era sicuro di vincere. Ciò a ricordare che rimanere umili e realisti è sempre importante anche se si diventa conosciuti.

 

JAZZ volume 3

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Nel fumetto ispirato a CRAZY PLANE, Topolino balla il jazz e lo definisce valido anche come ginnastica.

Il nazismo dichiarò musica degenerata il jazz, ma ci furono lo stesso molti appassionati, soprattutto tra i giovani.  Nel romanzo ucronico FATHERLAND (fantapolitica) lo scrittore Robert Harris immagina la creazione di un jazz tedesco ispirato alla musica folk bavarese.

Grande appassionato è Woody Allen, che suona regolarmente il clarinetto in una band , al punto che pare non abbia ritirato di persona il Premio Oscar perchè aveva un concerto. Tuttavia nel film STARDUST MEMORIES definisce demente l’idea del  paradiso del jazz.

Prima di fondare i POLICE, la rock star Sting era sicuro di avere un futuro nel jazz. Ma non tutti amano quel genere musicale. In un episodio del cartone animato GHOSTBUSTERS i protagonisti lo combattono a colpi di rock and roll.

Ad esempio in Italia abbiamo Paolo Conti avvocato di laurea ma  jazzista;  una nota sua canzone  è “Vieni via con me “anche se   spazia anche in altri generi musicali oltre il jazz.

Uno dei primi a fare jazz in Italia si chiama Lino Patruno, fulcro del movimento jazzista italiano dove inizia a esibirsi nel 1954.

STORIA DEL JAZZ episodio 2

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In origine, gli schiavi afroamericani, durante i lavori nelle piantagioni di cotone, intonavano canti improvvisati per implorare l’aiuto del signore per la loro condizione. Così nacque il Blues.

Ad esempio il brano ” When the Saints go marchin’ in ” è proprio un invocazione al Signore

(quando i santi sfileranno in corteo, vorrei far parte di loro o Signore). Molti credevano che la libertà sarebbe arrivata solo alla fine dei loro giorni.

Spiritual, Gospel, Blues nacquero per queste ragioni: la condizione degli schiavi e la loro richiesta d’aiuto al Signore.

Il Jazz nacque come protesta degli uomini di colore e improvvisare musica e parole per loro era un modo per sentirsi liberi.

Nick

Storia del jazz-EPISODE 1

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Benché sia una delle forme musicali del XX secolo il jazz è impensabile senza i canti e i ritmi tradizionali africani, che vengono dalla notte dei tempi. Questi ritmi e canti giunsero nel nuovo mondo con i neri fatti schiavi, coi loro canti Gospel e Spirituals, e con il tempo si “fusero” con altre musiche dei neri americanizzati e con le tradizioni musicali dell’Europa e della musica popolare U.S.A., specie  quella del “Dixie”.

E proprio in Louisiana, specialmente a New Orleans nacque il Jazz.

Dapprima solo vocale, questa nuova musica divenne anche strumentale con bande e fanfare. I musicisti poi suonavano in modo libero ed improvvisato praticamente ovunque. L’età d’oro di New Orleans terminò nel 1917 quando il Governo Federale americano decise di chiudere le ” case di appuntamenti” e le bettole dove principalmente lavoravano i musicisti Jazz. Nonostante ciò questa musica si diffuse in altre città come Chicago e aggiunse nuovi strumenti: pianoforte, batteria, contrabbasso. Con gli anni ’20 anche i bianchi cominciarono ad amare il Jazz e l’industria del disco e la radio nonchè il cinema (ricordiamo il primo film sonoro ‘il cantante di Jazz’) ne segnarono un altro grande momento. Questo ebbe fine con il giovedì nero del 1929, quando una crisi economica paurosa sconquassò gli Usa e non soltanto. Appena l’economia diede segni di ripresa si profilò la Seconda Guerra Mondiale, ma ora il Jazz era più ballabile, più leggero e vari musicisti trovarono lavoro con concerti per militari al fronte, migliorando anche la “mentalità compositiva”.

Se volete farvi un’idea più precisa andate a cercare i pezzi dei seguenti artisti jazz:

– Jelly Roll Morton; Duke Ellington; Count Basie; Bix Beiderbecke; Louis Armstrong; Glenn Miller; Gene Krupa; Bennye Goodman; Telonious Monk; Charlie Parker; John Coltrane; Miles Davis. Questi però sono solo alcuni tra i più famosi perchè ce ne sono moltissimi altri (che magari citeremo di volta in volta).

Dolores O’ Riordan 1971-2018

dolores o riordan

E’ mancata un artista mondiale, la grande voce dei Cranberries, con la tecnica vocale sua caratteristica, impossibile non ascoltarla, ideale per le storiche canzoni del suo gruppo, come le indimenticabili ‘Zombies’ e ‘Just my immagination’ che l’anno portata pure al Festival di Sanremo come ospite.

I Cranberries non saranno più gli stessi .

Apprezziamo la privacy su di lei. Rimarrà nella nostra memoria.