Fate piano con questi ricordi
non strappateli via come con un vestito lacero sporco passato di moda

fate piano lasciateli affiorare e fatene cibo per la mente
pasto quotidiano per accrescere la fantasia

fantasticate con loro come su una giostra che gira e oscilla traballante
in un eccitante andirivieni delle parti

ballate la musica nel cuore quella che rimbomba nella mente frasi non dimenticate

fate che le vostre guance avvampino di un rosso scarlatto di immagine saltellanti nella mente
avida dei momenti vissuti degli attimi lasciati e di quelli presi voluti a tutti i costi

e vivete…..
vivete di Amori passioni folliimgres-2
folli viaggi e folli ritorni..

Loro due

Si ricordava ancora perfettamente quel momento,
era una giornata di fine gennaio stranamente calda come se stesse arrivando la primavera, ma non era così e lei lo sapeva.
In quegli anni pieni di cambiamenti dove le donne iniziavano a sentirsi finalmente forti lei aveva preso la sua decisione, aveva deciso di riprendersi in mano la sua vita,
quell’uomo non era l’uomo con il quale poteva arrivare alla vecchiaia no neanche al giorno dopo, aveva frainteso immaginato sperato, ma niente era andato per il verso giusto ed ora glielo aveva detto la reticenza di lui era stata inaudita, non poteva accadere, non per quell’ uomo che lei non riteneva neanche più tale, le tante frasi che lui le aveva detto l’avevano colpita e ferita dentro, troppo male, troppo dolore.
La loro bambina era bellissima con grandi e gioiosi occhi verdi,
con l’ espressione vivace di chi vuole solo sorridere,
sua mamma si era ripromessa che nulla al mondo le avrebbe tolto quell’espressione…..
Era fine gennaio quella calda mattina, la sua manina si staccò da quella della mamma mentre lui la metteva in macchina dicendogli “mamma ha da fare, ha scelto di fare altro”
Gli occhi delle due restarono gli uni negli altri per un tempo infinito……
la macchina si allontanò,
faceva caldo quella mattina ma non era primavera.

…il nemico

Il suo nemico era lì, costantemente vicino, ininterrottamente giorno e notte a fianco a lei, i loro occhi continuavano a frugare le loro anime tentando di scovare dentro, chi avrebbe fatto la prima mossa?
Lei continuava ad andare avanti…attendeva, il timore di perdere quella partita era troppo, troppa era la posta in gioco.
Lui pareva troppo silenzioso assorto tra i suoi pensieri, e questo la preoccupava era tornato ad essere se stesso in tutti i suoi vizi e commenti ormai ogni cosa era tornata ad essere quella di un tempo e forse era meglio così…..
Il suo percorso lo aveva reso maggiormente pieno di sè, se mai fosse possibile aumentare il suo io che già era immenso direi a dismisura.

Anche quel giorno, erano lì tutti e due uno di fronte all’altro uniti da quella guerra inaudita, spietatamente perversa.
Ci sarebbe stato un vincitore?
….la pioggia continuava a scorrere lenta inesorabile i vetri offuscati da un alone, avrebbe voluto disegnare su quel vetro pareva fosse lì solo per quello per essere scritto…..vi passò il dito e con un lento movimento cancellò ciò che non le permetteva di guardare fuori, ma non cambiò molto erano le lacrime che scendevano…chiuse gli occhi si voltò alzando il viso, il suo nemico era sempre li.

Scriveva….

Si nutriva di ogni cosa le si posasse accanto,
l’aria stessa la teneva in piedi e le dava il sostentamento la lucidità per affrontare ciò che aveva vicino ciò che le faceva male,
il suo cibo preferito era la scrittura
da lì in poi si sentiva sazia sazia per quanto potesse esserlo senza masticare senza bisogno di assaporare cibi
o per meglio dire il suo cibo era la fantasia le parole….
poi arrivava il contorno, la musica lì con quella riusciva anche a mandar giù le parole quelle che alle sue orecchie erano inimmaginabili, spietate….
il dolce? la vocina squillante che girava in casa era li che tutto si chiudeva,
senza bisogno del caffè…..del digestivo.
A gli occhi dei più tutto questo era assurdo ed impossibile da comprendere, ma non lo era per lei che lì dentro ci stava e non poteva uscirne in nessun modo.
Continuava così a respirare forte,
a nutrire se stessa con ciò che di bello girava attorno a lei
Che donna fortunata.

Ma aveva ancora fame

il fuoco

….quella sera si addormentò pensando a come sarebbe stato….
era andata a letto tardi per finire quel libro quello che lui le aveva consigliato…..tutte quelle parole chiacchiere tutto quello si stava trasformando in immagini….quella strana confusione nella testa……mah aveva pensato “vado a dormire”….il caldo della stanza con il condizionatore che le spostava l’aria tra i capelli sparsi sul cuscino non bastò, come non bastò quel bicchiere di vino rosso che non aveva finito ed aveva lasciato lì vicino al camino….
si alzò di nuovo a piedi nudi riprese tra le mani quel libro e si sedette a terra sul tappeto davanti al fuoco, lì ogni cosa riprese a vivere le parole tornarono a saltar fuori dal libro sembravano saltellarle intorno gioiose che lei fosse lì di nuovo con loro e lui tornò li…..aveva la mente avida di lui voleva sorseggiare quella vita quei suoi racconti come sorseggiava quel vino che insieme a quello sconosciuto l’aveva attesa su quel tappeto davanti al camino….il fuoco era bellissimo.

momenti

La vita passa scorre si muove scappa….in questo fuggi fuggi spesso ci lasciamo dietro biglietti smarriti, appuntamenti persi, messaggi non pervenuti. Dentro questo turbinio di cose che capitano e che noi chiamiamo esistenza c’è un tempo anche per i ricordi, i giorni passati che riaffiorano per mostrarci quanto siamo cambiati.

C’è un momento in cui tutto coincide col niente, un momento in cui il desiderio e la paura si danno la mano e fanno amicizia ed allora ti chiedi: che relazione sarà?

C’è un momento in cui farsi una domanda è già darsi una risposta…in quel momento comprendi che le risposte dipendono dalle domande, che la risposta giusta dipende dalla domanda giusta, e quando ti sembra di aver capito qualcosa ti chiedi: quale sarà la domanda giusta?

C’è un momento in cui senti di muoverti sempre intorno allo stesso punto, e speri che qualcosa succeda e ti dici: ma si, vedrai, qualcosa succederà, prima o poi….e poi il punto si sposta.

C’è un momento in cui guardi davanti a te, guardi lontano, all’orizzonte…po ti volti guardi alle spalle, non vedi niente. Allora ti chiedi: ma dov’è finito l’orizzonte?

C’è un momento in cui provi a sentire qualcosa, magari ti viene un’ispirazione, un’idea, ma non capisci bene cosa non riesci a sentire niente, comprendi che c’è troppo rumore, e non senti niente.

infinitamente

Eppure mi spaventa questo tempo che offre
le sue ore,
infinitamente.
Mi spaventa dover riempire spazi ancora liberi
con la vita.
Ho colmato tutti i vuoti possibili con il mio vissuto.
Ma il tempo ha ancora fame,
fame di vita.
Dovrei donare i miei sogni?
Che da sempre galleggiano nel non tempo?
Ma la vita non è un sogno,
e il tempo lo sa.
Continuo a vivere sorridendo….
ai sogni
al tempo che passa
a te…

a volte…

.

 ……..a volte vorrei vedermi al di fuori ….
allontanarmi un pò da me ed osservare questa donna
mi aiuterebbe forse a comprendere il perchè di alcuni pensieri
mi piacerebbe vedere ciò che gli altri vedono
e di certo non è quello che vedo io mentre mi guardo allo specchio
vorrei essere una farfalla e svolazzarmi tra i capelli
vorrei osservare i miei occhi mentre la guardano
sono certa che le mani non farebbero alcun gesto per
allontanarla
vorrei vedere me con i tuoi occhi
per scorgere i tuoi pensieri
ed allontanare i miei

…o forse no…

Pensare_prima_di_parlare
…pensava…pensava ci doveva pur essere qualcosa che la avrebbe fatta muovere,
c’era stato un tempo in cui si sarebbe mossa….e di corsa, ma ora no non riusciva era cambiata era diventata più riflessiva, a volte ciò che le veniva istintivo fare lo teneva fermo, fermo nella mente fermo nella mano…si insomma fermo.
Forse si piaceva meno in quel lembo di pace, in quei momenti in cui tutto sembrava sospeso nell’aria ma era così…ora e per sempre……
o forse no!!