Le persone che sopravvivono a una malattia terminale che richiede loro di essere ricoverate in terapia intensiva sono a maggior rischio di depressione, ansia e disturbo da stress post-traumatico.
I risultati di uno studio condotto da scienziati dell’Università di Oxford (Regno Unito) sono pubblicati sulla rivista Critical Care. Hanno preso parte allo studio quasi 5.000 ex pazienti in terapia intensiva provenienti da 26 ospedali del Regno Unito. Tre mesi e un anno dopo essere stati dimessi dall’ospedale, queste persone sono state testate per sintomi di disturbo d’ansia, depressione e PTSD (disturbo da stress post-traumatico).
L’analisi dei dati raccolti ha mostrato che i segni di uno, due o tutti e tre i disturbi mentali sono presenti in più della metà (55%) dei partecipanti allo studio. Allo stesso tempo, la presenza di sintomi di un disturbo aumenta del 65% le probabilità che ne esista un altro, hanno calcolato gli scienziati. Il 46% degli ex pazienti in terapia intensiva soffriva di aumento dell’ansia, il 40% di depressione e il 22% di disturbo da stress post-traumatico. Il 18% dei partecipanti ha mostrato sintomi di tutti e tre i disturbi mentali.
Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che i pazienti con depressione hanno un rischio maggiore del 47% di morire nei primi due anni dopo la dimissione dall’unità di terapia intensiva rispetto a quelli che non soffrono di questo disturbo mentale. “I nostri risultati suggeriscono che la depressione post-dimissione dall’ICU può essere indicativa di un declino generale della salute, e i medici devono tenerlo a mente quando osservano gli ex pazienti in terapia intensiva”, ha affermato il coautore dello studio Peter Watkinson (Peter Watkinson).</ p>