Gli scienziati giapponesi hanno condotto un esperimento sui topi le cui fasi del sonno potevano essere controllate.
Gli scienziati dell’Università di Tsukuba in Giappone hanno dimostrato che il sonno REM favorisce la formazione della memoria. Per scoprirlo, gli autori, guidati da Yu Hayashi (Yu Hayashi), hanno condotto esperimenti sui topi. È noto che il sonno umano è diviso in due fasi: la fase REM e il sonno non REM. Il sonno REM è tipico dei neonati e in un adulto è circa il 15% della durata totale del sonno notturno. Fino a poco tempo fa, il suo ruolo è rimasto sconosciuto.
Gli autori sono stati in grado di identificare i neuroni nel cervello dei topi responsabili della transizione dal REM al sonno lento. Hanno creato roditori geneticamente modificati le cui fasi del sonno potevano essere controllate. Si è scoperto che nei topi con disturbi del sonno REM, il cervello generava meno onde delta, necessarie per il pieno recupero del cervello e la formazione dei ricordi. Tutto ciò indica l’importanza delle fasi REM per la salute umana, spiegano gli autori.