Una vacanza alle Hawaii si è trasformata in un’infezione per una coppia americana che ha colpito il cervello e il midollo spinale.
I residenti di San Francisco Ben Manilla, 64 anni, ed Eliza Lape, 57 anni, si sono sposati nel gennaio 2017 e sono andati in vacanza a Maui, la seconda isola più grande dell’arcipelago hawaiano, secondo la CNN. La coppia ha trascorso due settimane sull’isola. Eliza è stata la prima a sentire strani sintomi.
“Mi sembrava che qualcuno mi stesse colpendo con un coltello rovente in diverse parti del corpo”, così la donna ha descritto i suoi sentimenti.
Dopo essere tornata a San Francisco, le condizioni di Eliza sono peggiorate e anche Ben si è ammalato. Ha dovuto trascorrere un mese in terapia intensiva, subire diverse operazioni, due polmoniti e trombosi. Ora è ancora in ospedale, dove sta lottando contro un danno renale.
I coniugi non potevano essere diagnosticati per molto tempo, ma ora è già chiaro che hanno “raccolto” il parassita del ratto Angiostrongylus cantonensis. Questo elminto, chiamato anche nematode polmonare dei ratti, colpisce il cervello umano e il midollo spinale.
L’infezione si verifica quando si mangiano crudi o semicotti vari tipi di molluschi d’acqua dolce e terrestri, oltre a granchi e gamberetti. Tutte queste creature sono i cosiddetti ospiti intermedi e serbatoio del parassita.
L’angiostrongilosi (una malattia causata da un’infezione da nematode del polmone di ratto) è comune nel sud-est asiatico (Vietnam, Tailandia, Malesia, Indonesia, Cina, Giappone, Filippine), nella regione del Pacifico, nell’America centrale e meridionale (a Cuba , a Porto Rico, in Brasile), in Africa (nell’isola del Madagascar) e in Medio Oriente (in Egitto). Per le Hawaii, questa infezione è endemica da mezzo secolo.
Nel 2017, secondo il Dipartimento della Salute delle Hawaii, c’erano già nove casi confermati di angiostrongiliasi nell’arcipelago, sei dei quali a Maui. Per tutto il 2016, sono stati registrati 11 casi di questo tipo, ma gli esperti ritengono che potrebbero essercene di più, poiché molti casi rimangono non diagnosticati.