Agli uomini che hanno avuto un’infezione da coronavirus è stato consigliato di controllare la qualità dello sperma.
Questa raccomandazione è contenuta in un articolo pubblicato nel numero di febbraio della rivista Reproduction da due scienziati cinesi, il microbiologo Yu Tian e il biologo della riproduzione Liquan Zhou della Huazhong University of Science and Technology (Wuhan).
Gli scienziati hanno analizzato gli attuali dati scientifici sui meccanismi di azione del virus SARS-CoV-2 sul sistema riproduttivo maschile in generale e sul tessuto testicolare in particolare. Secondo Tian e Zhou, secondo i dati disponibili, il virus è perfettamente in grado di danneggiare il sistema riproduttivo maschile in una situazione in cui il corpo sviluppa la cosiddetta “tempesta di citochine” – una risposta immunitaria iperattiva causata dall’infezione, durante la quale i tessuti di molti organi sono colpiti.
Tuttavia, finora ci sono state prove contrastanti sul fatto che il tessuto testicolare e la qualità dello sperma siano direttamente interessati e quali siano gli effetti a lungo termine del covid sulla fertilità maschile.
Alla luce di ciò, i ricercatori ritengono che gli uomini che hanno avuto il covid dovrebbero prestare attenzione alla loro capacità riproduttiva funzione, rivolgersi a specialisti e controllare la qualità dello sperma.
Allo stesso tempo, i risultati di un nuovo studio pubblicato a gennaio sulla stessa rivista Reproduction suggeriscono che il covid causi ancora danni diretti agli organi riproduttivi maschili. I ricercatori dell’Università di Giessen (Germania) e dell’Università Allameh Tabatabai (Iran) hanno prelevato campioni di tessuto testicolare e seminale da 189 uomini, 84 dei quali erano stati malati di covid, per due mesi ogni dieci giorni per l’analisi.
Si è riscontrato che i livelli di marcatori di infiammazione e stress cellulare nei tessuti dei testicoli erano due volte più alti in coloro che avevano un’infezione rispetto agli uomini sani. Inoltre, la qualità dello sperma negli uomini guariti è significativamente peggiore rispetto a quelli sani: c’è un contenuto molto basso di spermatozoi nel liquido seminale e il tasso di movimento delle cellule germinali è tre volte inferiore al normale, il che non può che influenzare il capacità di fertilizzare. Allo stesso tempo, più grave era la forma di covid, più pronunciati erano i cambiamenti negativi nei testicoli e nello sperma.
Gli autori dello studio ritengono inoltre che gli uomini che hanno avuto il Covid debbano essere osservati da specialisti al fine di prevenire conseguenze più gravi per il loro sistema riproduttivo.