Grazie a uno stimolatore visivo impiantato direttamente nel cervello, il paziente completamente cieco ha iniziato a distinguere lampi di colore, linee e macchie. Poiché la nuova tecnologia non coinvolge l’apparato dell’occhio, promette speranza anche a coloro che sono ciechi a causa della perdita degli organi della vista.
Secondo il Daily Mail, la donna di 30 anni, il cui nome non è stato reso noto, ha iniziato a perdere la vista otto anni fa a causa di una rara malattia sistemica chiamata sindrome di Vogt-Konayagi-Harada, che colpisce, tra l’altro cose, l’occhio della retina. Entro un anno, è diventata completamente cieca. Nell’agosto 2016, un team di specialisti guidato da Nader Pouratian ha eseguito un’operazione unica nel suo genere su una donna presso la clinica dell’Università della California, a Los Angeles.
Durante una procedura di 4 ore, è stato praticato un piccolo foro nella parte posteriore del cranio del paziente, dopodiché uno stimolatore, un sistema di elettrodi sottilissimi, è stato impiantato nella corteccia visiva del cervello, che normalmente riceve segnali dal nervo ottico. Inoltre, nel cranio del paziente è stato impiantato un minuscolo dispositivo antenna, in grado di ricevere segnali da un computer e trasmetterli agli elettrodi, che a loro volta stimolano i neuroni nella corteccia visiva. Quando i ricercatori hanno inviato segnali dal computer al cervello della paziente, è stata in grado di distinguere lampi, linee e punti colorati. “Il momento in cui ha potuto vedere le immagini a colori per la prima volta in sette anni è stato molto emozionante. Ci ha toccato umanamente profondamente”, ricorda Puratian.
La prova di sei settimane del sistema ha avuto successo e Paratian e il suo team sono ora in attesa dell’approvazione da parte della Food and Drug Administration (FDA) statunitense per continuare l’esperimento. Hanno in programma di collegare il sistema a una videocamera montata sull’archetto degli occhiali. La telecamera catturerà gli oggetti in movimento nel campo visivo del paziente e invierà le immagini a un’unità computer nella tasca. Il computer convertirà le immagini in segnali elettrici e le invierà a un’antenna montata sull’archetto degli occhiali. Da lì, i segnali verranno trasmessi all’unità ricevente installata nel cranio della donna e immessi nello stimolatore. Si prevede che il permesso di continuare a testare il sistema, chiamato Orion I, sarà ricevuto all’inizio del 2017.