È stato commissionato congiuntamente dal Consiglio nordico dei ministri e dall’Istituto per lo studio della felicità di Copenaghen con l’obiettivo di dare un quadro più equilibrato della vita dei popoli scandinavi. Come si è scoperto, dietro una facciata serena, ci sono problemi molto seri per una certa parte della popolazione, soprattutto i giovani.

Nel progetto Shadow of Happiness, gli esperti hanno studiato i dati raccolti in cinque anni tra il 2012 e il 2016 per comprendere meglio quali sono i cosiddetti “superpoteri della felicità”.

Agli intervistati è stato chiesto di valutare la loro soddisfazione per la vita su una scala di dieci punti. Quelli con un punteggio pari o superiore a 7 sono stati classificati come ricchi, 5-6 punti classificati come in difficoltà e quelli con un punteggio pari o inferiore a 4 sono stati classificati come sofferenti.

Si è scoperto che un totale del 12,3% della popolazione dei paesi scandinavi ha affermato di avere difficoltà o di soffrire apertamente. Tra i giovani, il 13,5% degli intervistati si è classificato in queste categorie. Il livello peggiore è stato notato solo nella fascia di età dagli 80 anni in su, dove vari disturbi interferivano attivamente con la percezione della vita.

Lo studio ha anche mostrato una forte relazione tra salute, fisica e mentale, e felicità. Anche l’occupazione, i livelli di reddito e le connessioni sociali hanno svolto un ruolo importante.

Nel 2018, Finlandia, Norvegia e Danimarca sono stati riconosciuti come i paesi più felici, mentre Malawi, Haiti e Liberia sono stati riconosciuti come i più miserabili.

Pertanto, lo studio ha seriamente scosso la saggezza convenzionale sulla curva della felicità nelle nostre vite, e in particolare il postulato che si suppone che siamo più felici quando siamo giovani.

Fattore salute mentale

I ricercatori hanno scoperto che uno dei principali ostacoli alla felicità soggettiva è la salute mentale, e questo è particolarmente evidente tra le giovani generazioni.

“Sempre più giovani si sentono soli, stressati e soffrono di disturbi mentali”, ha dichiarato al quotidiano Guardian uno degli autori dello studio, Mikael Birkejer. “E stiamo osservando questa ondata di malattia mentale e solitudine raggiungere le coste dei paesi scandinavi.”

In Danimarca, il 18,3% dei giovani tra i 16 e i 24 anni afferma di soffrire di disturbi mentali. Per le donne in questa fascia di età la percentuale è ancora più alta: 23,8%. In Norvegia, il numero di giovani che si rivolgono a professionisti della salute mentale è aumentato del 40% in cinque anni.

Lo studio rileva inoltre che in Finlandia, che è stato il paese più felice nel 2018, un terzo di tutti i decessi nella fascia di età 16-24 anni sono suicidi. Allo stesso tempo, le giovani donne hanno sempre più probabilità di soffrire di depressione rispetto ai ragazzi.

Quali altre tendenze ha rivelato lo studio?

Gli autori dell’opera affermano che nei paesi nordici i redditi elevati proteggono le persone dalle emozioni negative. Hanno anche scoperto che le persone avevano tre volte più probabilità di ottenere un punteggio basso nella scala della felicità se erano disoccupate. Questo è particolarmente vero per gli uomini. Anche gli uomini disoccupati hanno maggiori probabilità di segnalare problemi mentali.

La mancanza di connessioni sociali colpisce anche gli uomini scandinavi in modo più negativo rispetto alle donne.

I ricercatori hanno tratto una serie di altre conclusioni:

• Le minoranze etniche che vivono nei paesi scandinavi si sentono meno felici
• Le persone che hanno fiducia nella propria vita hanno maggiori probabilità di essere più felici
• Non c’è differenza nella felicità tra cittadini e abitanti del villaggio

È davvero così brutto?

I numeri sono allarmanti, ma bisogna ricordare che stiamo parlando di alcuni dei paesi più felici del mondo. Mentre i ricercatori si sono concentrati sulla Scandinavia, stanno facendo alcune analisi comparative con altri paesi.

Così, se nei paesi scandinavi il 3,9% della popolazione valuta il proprio livello di felicità così basso da poter essere classificato come una vita piena di avversità e sofferenze, allora in Russia ce ne sono il 26,9%, e anche in Francia – fino al 17%.

In generale, il quadro della vita in Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia è dipinto piuttosto roseo, ma non così spensierato come a volte viene rappresentato.