Gli scienziati hanno scoperto per la prima volta il legame tra condizioni ambientali e malattie.
I ricercatori del St George’s College, Università di Londra, hanno scoperto che i pazienti più anziani di Londra che vivevano in aree con livelli più elevati di inquinamento atmosferico avevano un rischio maggiore di sviluppare la demenza in futuro. Lo riporta il Medical Herald con riferimento ai risultati di uno studio pubblicato sul British Medical Journal.
Per lo studio di coorte retrospettivo, gli esperti hanno utilizzato il Clinical Practice Research Datalink (CPRD), un ampio database di cure primarie convalidato che dal 1987 genera dati sanitari anonimi per i pazienti delle cliniche terapeutiche del Regno Unito.
Nel 2005, questo studio ha incluso 130.978 pazienti in case di cura provenienti da 75 cliniche terapeutiche nella Greater London, di età compresa tra 50 e 79 anni, a cui non era stata precedentemente diagnosticata la demenza e il cui stato di salute era valido fino al 2013 g.
Nel corso del 2004 è stato preparato uno studio per determinare gli effetti del biossido di azoto e dell’ozono sui pazienti, tenendo conto di età, sesso, etnia, abitudine al fumo, indice di massa corporea, con ulteriori aggiustamenti. Di conseguenza, a 2181 pazienti (1,7%) è stata diagnosticata la demenza (al 39% è stata diagnosticata la malattia di Alzheimer, il 29% la demenza vascolare).
È stato notato un collegamento diretto tra la demenza e tutti i tipi di inquinamento atmosferico, ad eccezione dell’ozono, difficile da spiegare in seguito. Le persone che vivevano in aree con concentrazioni più elevate di biossido di azoto nell’aria erano maggiormente a rischio di demenza.
L’autore principale dello studio, Iain Carey, ha osservato che la maggior parte delle prove epidemiologiche che collegano le concentrazioni di inquinanti atmosferici agli esiti avversi per la salute si concentra principalmente sulle malattie cardiovascolari. Tuttavia, un possibile legame tra inquinamento atmosferico e demenza è stato presentato in diversi recenti studi demografici, in particolare in un ampio studio canadese pubblicato su The Lancet. I dati attuali sono le prime prove offerte dal Regno Unito.
Iain Carey, ha parlato della necessità di combattere l’inquinamento atmosferico, ma ha riconosciuto che il problema dell’impatto dell’inquinamento atmosferico sull’insorgenza della demenza non è ben compreso.
L’autore di uno studio canadese simile, Ray Copes, ha definito queste nuove scoperte “un’importante aggiunta alle prove dell’impatto dei trasporti sull’inquinamento atmosferico come fattore di rischio per la demenza”.