“In precedenza, gli scienziati hanno anche cercato di analizzare la relazione tra malattia parodontale e deterioramento cognitivo. Tuttavia, questo è il primo studio a dimostrare l’impatto dei batteri parodontali che portano al deterioramento cognitivo, che a sua volta accelera lo sviluppo di malattie del sistema nervoso nelle persone affette dal morbo di Alzheimer”, ha affermato Keiko Watanabe (Keiko Watanabe) .

La dottoressa Watanabe e i suoi colleghi hanno testato 10 topi con farmaci per diagnosticare la malattia parodontale cronica, che è caratterizzata da danni ai tessuti molli e perdita ossea nella cavità orale. Altri 10 topi sono stati selezionati per il gruppo di controllo. Dopo 22 settimane di esposizione continua ai batteri parodontopatogeni, il team di ricerca ha esaminato il tessuto cerebrale dei topi e lo ha confrontato con la loro attività cerebrale.

Gli scienziati hanno scoperto che nei topi cronicamente esposti a batteri parodontopatogeni, si accumulavano quantità molto più elevate di proteina beta-amiloide nel tessuto cerebrale, caratteristica dei tessuti cerebrali dei pazienti con malattia di Alzheimer. I ricercatori hanno anche riscontrato un maggior rischio di infiammazione del tessuto cerebrale e un minor numero di neuroni non danneggiati dalla degenerazione.

Watanabe sostiene che questi dati non solo mostrano la diffusione di microrganismi orali al cervello, ma indicano anche una malattia infettiva cronica che ha lo stesso effetto sul sistema nervoso del morbo di Alzheimer. Secondo lei, l’igiene orale è importante per prevenire le malattie, comprese quelle non direttamente correlate al cavo orale.