I medici hanno studiato 112 studi speciali e determinato quali test e domande specifici prevedono meglio la morte imminente. In totale, hanno preso in considerazione 29 indicatori (età, stato di salute, stadio di sviluppo della malattia, esperienza di precedenti ricoveri urgenti, ecc.). Il test finale mostra le possibilità di morire nei prossimi 30 giorni (in percentuale).

“I tentativi di prevenire la morte inevitabile portano a costi sanitari eccessivi. Spesso i medici ricorrono a terapie costose e aggressive che non influenzano l’esito della malattia, riducono la qualità della vita del paziente e, se falliscono, provocano frustrazione tra gli operatori sanitari “, ha affermato Magnolia Cardona-Morrel, autrice principale dello studio dal Università dell’Australia Nuovo Galles del Sud.

Secondo gli scienziati, il nuovo test aiuterà medici e infermieri, che sono pressati dai parenti dei pazienti, chiedendo di mantenere in vita i pazienti a tutti i costi. Inoltre, consentirà effettivamente ai malati terminali di scegliere tra ospedale e casa.

I rappresentanti delle organizzazioni pubbliche contattati dai giornalisti della testata britannica, sebbene abbiano approvato il test, hanno notato che una decisione obiettiva da sola chiaramente non è sufficiente per prendersi cura adeguatamente dei malati terminali. Occorre anche migliorare la qualità della preparazione psicologica e la capacità di simpatizzare con medici e infermieri, dicono. Tuttavia, la questione dell’etica di un tale test non è stata sollevata dagli autori di The Telegraph.