La violazione nel lavoro di queste cellule può causare la malattia di Alzheimer.
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Gli scienziati tedeschi hanno ricevuto nuovi dati sulla formazione di ricordi. È noto che una delle proprietà del cervello è la neuroplasticità: la capacità delle connessioni tra i neuroni di cambiare sotto l’influenza dell’esperienza accumulata e dei ricordi acquisiti, il che di conseguenza porta all’emergere di nuove abilità. È noto che ciò è dovuto a un cambiamento nell’espressione dei geni nelle cellule nervose. Stefan Bonn e i suoi colleghi hanno condotto una serie di esperimenti sui topi, studiando come i geni sono regolati nel processo di formazione di memoria a lungo termine.
Si è scoperto che le modifiche epigenetiche hanno svolto un ruolo importante in questo processo, vale a dire la metilazione (uno dei modi per attivare e disattivare alcuni geni). Tali cambiamenti non influiscono sulla sequenza del DNA, ma solo sull’attività dei geni. I ricercatori hanno scoperto cambiamenti epigenetici non solo nei neuroni, ma anche in altre cellule cerebrali, ad esempio nelle cellule neuroglia (cellule ausiliarie del tessuto nervoso).
Gli autori spiegano che questa è la prima conferma che non solo i neuroni, ma anche le cellule di altri tipi presenti nel cervello prendono parte alla formazione di memorie e la metilazione è un processo importante che svolge un ruolo chiave memorizzazione. Gli scienziati suggeriscono che una violazione della metilazione può essere una delle ragioni dello sviluppo della malattia di Alzheimer e che i dati ottenuti possono essere utilizzati per sviluppare nuovi approcci al trattamento di questa malattia.