Gli scienziati hanno descritto in dettaglio ciò che deve essere fatto.
I ricercatori nel Regno Unito hanno dimostrato che la riduzione delle dimensioni delle porzioni e la sostituzione di cibi ipercalorici con opzioni a basso contenuto calorico si traducono in un minore apporto calorico per i lavoratori. L’articolo degli scienziati è stato pubblicato sulla rivista PLOS Medicine.
Il luogo di lavoro è il luogo più comune in cui mangiare fuori casa. Il cibo consumato lì costituisce circa il 15 percento delle calorie giornaliere di un adulto. Nel loro esperimento, i ricercatori guidati dagli scienziati dell’Università di Cambridge per 25 settimane – da maggio a novembre 2019 – hanno modificato la dieta in 19 centri di distribuzione mensa di una grande catena di supermercati britannica, che sono stati visitati da più di 20.000 lavoratori, per lo più impegnati in lavoro manuale.</ p>
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Per cominciare, i cibi ipercalorici come bacon e cheeseburger sono stati sostituiti con cibi a basso contenuto calorico (in questo caso hamburger di pollo). In media, ciò ha ridotto l’apporto calorico giornaliero del cibo acquistato del 4,8%. Successivamente, i ricercatori hanno ulteriormente ridotto le porzioni degli alimenti più ipercalorici in media del 14%. Ciò ha comportato una riduzione dell’11,5% dell’apporto calorico medio rispetto all’assunzione di base, che per un lavoratore tipico è di circa 50 kilocalorie al giorno.
Allo stesso tempo, le mense hanno registrato solo un leggero calo dei profitti: del 2,6% con una riduzione della scelta di cibi ipercalorici e del 5,7% con una riduzione delle porzioni. Nel tempo, il declino è stato ridotto. Secondo i ricercatori, ciò suggerisce che si tratti di un effetto temporaneo e compensato.
Gli scienziati ritengono che l’introduzione di tali misure da parte dei datori di lavoro, nonché nelle scuole e nelle università, contribuirà a ridurre il livello di obesità nella popolazione.