Utilizzando l’analisi evolutiva e la simulazione epidemiologica, i ricercatori hanno concluso che la primissima trasmissione da animale a uomo di SARS-CoV-2 potrebbe essersi verificata tra metà ottobre e metà novembre 2019, dopodiché è iniziato il virus circolano segretamente nell’Hubei. I primi casi di ricovero con l’infezione, che poi si sarebbe chiamata COVID-19, sono stati ufficialmente registrati a Wuhan solo nella seconda metà di dicembre 2019.

Allo stesso tempo, modellando il corso degli eventi sulla base dei dati sull’infettività e di altre caratteristiche biologiche del virus, gli scienziati hanno scoperto che la pandemia è stata il risultato di una “felice” combinazione di circostanze per SARS-CoV -2: in oltre il 70% dei casi, tali infezioni zoonotiche (ovvero quelle che sono passate dagli animali all’uomo) si risolvono rapidamente (in media entro otto giorni) da sole, infettando solo poche persone.

SARS-CoV-2 è stato “fortunato” in quanto nella prima fase della sua diffusione è caduto nelle condizioni di una grande città ad alta densità di popolazione, dove la trasmissione del virus da persona a persona è stato molto facilitato e le mutazioni hanno contribuito alla sua contagiosità ancora maggiore.

“Il sistema di controllo della pandemia semplicemente non era preparato per un virus come SARS-CoV-2”, ha affermato l’autore principale dello studio Joel O. Wertheim. “Stavamo cercando qualcosa come il prossimo virus SARS o MERS, cioè un agente patogeno che uccide persone a destra e a sinistra, ma in retrospettiva vediamo come un virus molto contagioso con un tasso di letalità abbastanza moderato possa facilmente mettere in ginocchio il mondo .”