La diversa composizione degli organismi che vivono nell’intestino serve come una sorta di simulatore per il sistema immunitario.
Più ampia è la varietà di batteri ed elminti che popolano il tratto digestivo, più attivo è il sistema immunitario e, di conseguenza, migliore è la difesa del corpo contro le infezioni, hanno scoperto gli scienziati della Duke University (USA), il cui lavoro è stato pubblicato nella rivista PLOS ONE.
I ricercatori hanno colonizzato artificialmente i tratti digestivi dei ratti da laboratorio con batteri e parassiti normalmente presenti nei ratti selvatici. Quindi hanno confrontato il livello di attività del sistema immunitario di tali animali e di quelli tenuti in sterili condizioni di laboratorio.
Come si è scoperto, l’aumento della biodiversità porta ad un aumento della risposta immunitaria a varie invasioni aliene. In particolare, il sistema immunitario dei ratti, nel cui intestino si sono insediati molti microrganismi e parassiti diversi, ha risposto meglio alla vaccinazione, ha prodotto più linfociti T e anticorpi.
Secondo gli autori dello studio, i risultati li hanno sorpresi. In una certa misura, contraddicono l’idea precedentemente accettata secondo cui gli elminti, al fine di garantire la propria sopravvivenza, sopprimono l’attività del sistema immunitario dell’ospite. Questa idea, in particolare, è alla base della cosiddetta “terapia elmintica” delle malattie autoimmuni e allergiche associate all’attività anomala del sistema immunitario.
Gli scienziati hanno suggerito che la diversa composizione degli organismi che vivono nell’intestino serve come una sorta di simulatore per il sistema immunitario, che alla fine migliora la sua funzione e promuove la salute.