Stiamo parlando del sulforafano, un composto organico biologicamente attivo presente in eccesso non solo nei broccoli, ma anche in cavolfiore, cavolo rapa, crescione, cavoletti bianchi e di Bruxelles, rucola, spinaci, cavoli e altre piante della famiglia crocifere. Il sulforafano ha un effetto antibatterico, inoltre, è stato scoperto che ha proprietà antitumorali.

Con l’inizio della pandemia, gli scienziati hanno deciso di verificare se il sulforafano avesse anche un effetto anti-coronavirus. Esperimenti di laboratorio hanno dimostrato che questo composto inibisce del 50% la riproduzione di sei ceppi di SARS-CoV-2, inclusi delta e omicron, nonché di un altro coronavirus che causa il comune raffreddore. Inoltre, il sulforafano è in grado sia di proteggere le cellule sane dalla penetrazione del virus, sia di aiutare a liberare il virus dalle cellule già infette.

I topi hanno dimostrato che il sulforafano è particolarmente utile come agente di prevenzione covid. Quindi, rispetto ai topi a cui non è stato somministrato sulforafano, gli animali che hanno ricevuto 30 milligrammi di questa sostanza per chilogrammo di peso corporeo prima dell’infezione hanno avuto una diminuzione del 17% della carica virale, cioè del numero di particelle virali nei polmoni, e del 9% nel tratto respiratorio superiore, nonché una diminuzione del 29% nell’area del danno polmonare. Inoltre, la profilassi con sulforafano ha ridotto l’infiammazione nei polmoni, proteggendo gli animali dallo sviluppo di una risposta immunitaria iperattiva che uccide i pazienti con covid grave.

Gli scienziati stanno ora pianificando di avviare studi clinici sul sulforafano. Come notano i ricercatori, se i risultati degli esperimenti saranno confermati, gli integratori di sulforafano relativamente economici e sicuri già sul mercato possono diventare un mezzo economico ed efficace per prevenire e curare il covid.