I risultati di uno studio condotto da scienziati della Ohio State University (USA) sono pubblicati sulla rivista Journal of< em> </ em>Marketing Ricerca.

“Le persone di solito associano un programma al lavoro. Vogliamo che il tempo assegnato al riposo scorra liberamente, non secondo i piani. Tutto ciò che limita e struttura la nostra vacanza ne uccide la gioia “, afferma Selin Malkoc, uno degli autori dello studio.

Lei e i suoi colleghi hanno condotto 13 esperimenti progettati per scoprire in che modo la pianificazione dell’intrattenimento influisce sulla loro percezione. Durante gli esperimenti, i partecipanti sono stati messi in situazioni in cui potevano fare qualcosa di piacevole (ad esempio, curare un amico o guardare un video) spontaneamente, quando lo desideravano o in un determinato momento programmato. Ogni volta, il sondaggio alla fine dell’esperimento ha mostrato che l’intrattenimento non programmato portava molto più piacere ai partecipanti che se si svolgesse secondo il programma.

Allo stesso tempo, un tale effetto negativo della pianificazione può essere evitato se non si impongono limiti di tempo all’intrattenimento, ma si elabora un programma nei termini più generali, hanno scoperto i ricercatori. Ad esempio, fissare un appuntamento con un amico “questa sera”, e non esattamente alle 19:00.