I portatori di una delle varianti del gene dell’obesità mangiano di più perché la sensazione di fame ritorna subito dopo aver mangiato.
Una variante del gene dell’obesità FTO mantiene alti i livelli dell’ormone della fame nel corpo umano sia prima che dopo l’assunzione di cibo, riferisce Science Now! Questo spiega la tendenza dei portatori di questa variante genetica ad assorbire più cibo e ad aumentare rapidamente il peso in eccesso, secondo gli scienziati britannici, il cui lavoro è stato pubblicato su The Journal of Clinical Investigation.
Nel 2007, un gruppo di scienziati della Peninsula Medical School ha dimostrato che i portatori della variante AA del gene FTO pesano in media tre chilogrammi in più rispetto ai portatori della variante del gene TT. Sia in quegli anni che in quelli successivi, tutto il lavoro sullo studio dell’FTO e della sua relazione con l’obesità è stato svolto sui topi.
Tuttavia, ora un gruppo di scienziati dell’University College di Londra, guidati da Rachel Batterham, ha condotto studi sul comportamento di varie varianti genetiche negli esseri umani. Per partecipare al lavoro, i ricercatori hanno selezionato portatori non obesi delle varianti geniche AA e TT.
Un esame del sangue di volontari ha mostrato che nei portatori della variante del gene TT, il livello dell’ormone associato alla comparsa della fame – grelina – era alto prima di colazione o pranzo e diminuiva significativamente dopo aver mangiato, come previsto . I portatori della variante del gene AA si sono comportati in modo diverso: i loro livelli di grelina sono rimasti alti sia prima che dopo aver mangiato e il cervello ha reagito allo stesso modo alle immagini dei piatti prima e dopo la saturazione. Inoltre, questo gruppo di soggetti ha notato che la sensazione di fame è tornata molto rapidamente dopo aver mangiato.
Studi condotti su colture cellulari hanno dimostrato che la proteina codificata dal gene FTO porta ad un aumento della produzione di grelina, e la variante AA del gene è particolarmente attiva in questo senso.
Gli esperti definiscono straordinario il lavoro di Batterham e dei suoi colleghi.
In precedenza, un gruppo di ricercatori dell’Università di Yale ha scoperto che una delle cause dell’obesità è uno squilibrio nella microflora del tratto gastrointestinale. Secondo gli scienziati, questo traduce l’obesità nella categoria delle malattie “contagiose”.