A molti medici non piace quando un paziente cerca di capire le cause della sua malattia.
Negli ultimi anni, sempre più pazienti non si limitano a ciò che dice il medico, ma cercano informazioni In rete. Questa posizione spesso irrita i medici curanti: dubitano sia della qualità che dell’utilità delle informazioni da Internet. Come parlare con un medico in modo da non essere sospettato di “cybercondria” (un desiderio ossessivo di “google” sintomi sulla rete, trovando malattie gravi)? Psicologi dell’Università di Northumbria (Regno Unito) Elizabeth Sillens (Elizabeth Silence) e Lauren Georgia Bussey nel loro articolo su The Conversation dare qualche consiglio in merito.
L’importante è far sapere al medico che lo rispetti conoscenza ed esperienza, e in nessun caso pretendi di poterti curare da solo. È importante iniziare una conversazione amichevole con il medico sulle informazioni che hai trovato su Internet, discuterne apertamente con lui, chiedergli di spiegare punti poco chiari e dare una valutazione professionale di questi dati.
I medici devono abituarsi al fatto che più i pazienti vengono all’appuntamento preparati – il progresso non può essere fermato, secondo Sillens e Bassi. Non dovrebbero essere prevenuti nei confronti della ricerca su Internet. Le informazioni dalla rete possono essere imprecise o addirittura errate, quindi è importante sfruttare questo momento per stabilire un contatto con il paziente. Inoltre, i dati scoperti dal paziente potrebbero essere utili per il suo trattamento.