Precedenti studi hanno dimostrato che un elevato apporto di carotenoidi presenti in zucca, carote, arance, altri ortaggi e frutta, oltre a folati (legumi, verdure a foglia verde) e acidi grassi omega-3 (pesci marini e frutti di mare) ) è associato a un ridotto rischio di perdita dell’udito legata all’età. Per comprendere meglio la connessione tra alimentazione e ipoacusia, gli autori di un nuovo studio hanno analizzato i dati di oltre 3.000 donne americane, la cui età media era di 59 anni.

Queste donne tenevano tutte un diario alimentare, registrando attentamente tutto ciò che mangiavano durante il giorno. Sulla base di queste informazioni, i ricercatori hanno calcolato la misura in cui la dieta di ciascun partecipante era coerente con uno dei comprovati benefici per la salute, tra cui la dieta DASH e la dieta mediterranea. Questi tipi di diete includono un’elevata assunzione di verdure, frutta, pesce di mare, noci e legumi, riducendo il rischio di malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione e morte prematura.

Gli scienziati hanno quindi confrontato i punteggi dei partecipanti con i risultati dei test della loro acuità uditiva. I test sono stati eseguiti al basale e tre anni dopo. Di conseguenza, si è scoperto che più correttamente le donne mangiavano, minore era la probabilità che con l’età iniziassero a sentire peggio. Ad esempio, coloro la cui dieta seguiva più da vicino le regole di una dieta sana, le possibilità di un calo della sensibilità alle frequenze sonore medie erano inferiori di quasi il 30% rispetto a coloro che preferivano cibi malsani. Per quanto riguarda i suoni ad alta frequenza, questo rapporto era del 25%. “Si ritiene che la perdita dell’udito sia una parte inevitabile del processo di invecchiamento. Tuttavia, come mostrano i risultati, questo sviluppo può essere prevenuto o rallentato con una dieta sana e corretta”, ha spiegato l’autrice principale Sharon Curhan.

Allo stesso tempo, Karan e i suoi colleghi notano di essere rimasti stupiti dal forte calo dell’acuità uditiva in molti partecipanti in un periodo di tempo relativamente breve. La maggior parte delle donne aveva tra i 50 ei 60 anni, ea quell’età le persone di solito non si fanno controllare l’udito. Ma in soli tre anni, il 19% dei partecipanti ha iniziato a sentire peggio nelle basse frequenze, il 38% nelle frequenze medie e quasi la metà nelle alte frequenze. Allo stesso tempo, nonostante un significativo deterioramento dell’acuità uditiva, le donne non si sono rivolte a specialisti e, in condizioni normali, l’insorgenza della sordità sarebbe rimasta inosservata per il momento.