È stato scientificamente provato che una dieta ricca di sale porta allo sviluppo di malattie cardiovascolari. Inoltre, gli stessi ricercatori hanno recentemente condotto un esperimento sui topi e hanno scoperto che l’eccesso di sale sovrastimola il sistema immunitario, provocando una risposta infiammatoria, che porta all’ipertensione e allo sviluppo di malattie autoimmuni come la sclerosi multipla. Allo stesso tempo, come è stato scoperto, è possibile bilanciare l’attività dell’immunità apportando alcuni cambiamenti nella composizione della microflora intestinale.

In un nuovo studio, gli scienziati hanno cercato di scoprire esattamente in che modo una dieta ricca di sale influisce sulla microbioma intestinale (un insieme di microrganismi che vivono nel tratto digestivo) e se questi cambiamenti sono associati agli effetti dannosi sulla salute di una tale dieta. Per fare questo, per due settimane, i ricercatori hanno tenuto i topi di laboratorio a una dieta in cui il sale era il 4% del cibo totale ricevuto dagli animali (normalmente questa cifra è dello 0,5%).

È stato dimostrato che questa dieta riduce la popolazione di un certo tipo di lattobacilli nell’intestino di topi. Allo stesso tempo, il livello delle cellule immunitarie che provocano l’infiammazione nel corpo degli animali è aumentato e anche gli indicatori della pressione sanguigna sono aumentati. Tuttavia, quando ai topi è stato somministrato un probiotico contenente i batteri persi, sia le concentrazioni di cellule immunitarie pro-infiammatorie che le letture della pressione sanguigna sono diminuite.

I ricercatori hanno ripetuto questo esperimento su 12 volontari e hanno ottenuto risultati simili. Una dieta molto ricca di sale di due settimane ha anche portato a una drastica riduzione della popolazione di lactobacillus nell’intestino, un aumento della pressione sanguigna e un potenziamento del sistema immunitario. Nel caso in cui i partecipanti ricevessero un probiotico entro una settimana prima dell’inizio dell’esperimento, una dieta ricca di sale non ha causato tale effetto.

Gli scienziati devono ancora capire quali meccanismi biologici sono alla base di questo fenomeno. Allo stesso tempo, gli autori dello studio avvertono che i loro dati non devono essere interpretati come una “licenza” per un’alimentazione scorretta. “Le persone non dovrebbero pensare di poter mangiare fast food quanto vogliono, e poi semplicemente prendere i probiotici, e tutte le conseguenze negative verranno automaticamente annullate”, ha sottolineato uno degli autori, Eric Elm ( Eric Alm ).

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