Dopo la fermentazione e l’essiccazione del micelio dei funghi si ottiene una polvere insapore e inodore chiamata ClearTaste. Secondo gli sviluppatori, l’aggiunta di una piccola quantità di questa sostanza a qualsiasi prodotto, come il caffè, blocca il lavoro di tutti i 25 tipi di recettori del gusto amaro (T2R) presenti sulla lingua umana.

ClearTaste è fondamentalmente diverso dai 13 tipi già esistenti di bloccanti dell’amaro. Sono tutti prodotti chimici sintetici, il cui processo di ottenimento è molto costoso e richiede tempo. Inoltre, in media, sono in grado di legare uno o due, fino a dieci recettori del gusto amaro. Un’efficienza così bassa di queste sostanze costringe i produttori di alimenti a mascherare l’amarezza con grandi quantità di zucchero. Si prevede che l’applicazione di massa di ClearTaste ridurrà il contenuto di zucchero negli alimenti del 50-90%.

Nel frattempo, sebbene la polvere sia già stata approvata per l’uso dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense, la sua sicurezza è messa in dubbio da alcuni esperti. Innanzitutto perché il meccanismo d’azione di ClearTaste e le conseguenze a lungo termine del suo utilizzo non sono ancora stati adeguatamente studiati.

Il fatto è che i recettori del gusto amaro si trovano non solo sulla lingua, ma anche nell’intestino, nei polmoni e nel cervello. Allo stesso tempo, ci sono prove scientifiche crescenti che l’amarezza è più di un semplice sapore sgradevole che deve essere rimosso. Svolge un ruolo importante nella digestione e nel metabolismo. In particolare, gli scienziati sospettano che il blocco dei recettori del gusto amaro possa influire negativamente sulla funzione intestinale.