Il lavoro degli scienziati statunitensi è stato presentato al meeting annuale dell’American Association of Cancer Researchers il 31 marzo 2019. Il suo autore principale, Zhu Jingjing, della Vanderbilt University nel Tennessee, ha affermato che lo studio di revisione ha esaminato 17 articoli scientifici separati con oltre un milione di partecipanti in totale, tra cui 20.500 hanno sviluppato un cancro ai polmoni.

Grazie all’analisi di molti lavori, è stato possibile distinguere il consumo di caffè tra le altre cause di malattie oncologiche dell’apparato respiratorio. Poiché il fumo di tabacco è la principale causa di cancro ai polmoni e il caffè è spesso consumato dai fumatori, c’era il rischio di un’errata interpretazione dei risultati. I risultati dello studio mostrano che i fumatori che hanno bevuto un paio di tazze di caffè al giorno hanno aumentato il rischio di cancro del 41%, mentre i non fumatori che hanno bevuto la stessa quantità di bevanda sono aumentati del 37%.

Inoltre, il caffè decaffeinato si è rivelato il 15% più pericoloso del suo omologo tradizionale. Fattori come sesso, età, razza dei bevitori di caffè non hanno influenzato in modo significativo l’incidenza dell’oncologia rispetto a coloro che non hanno usato “hot dope”. Gli autori dello studio osservano che i dati raccolti sono ampi e di grande interesse scientifico, tuttavia, in questa fase, possono essere solo occasione per ulteriori ricerche, è troppo presto per trarre conclusioni univoche.