I ragazzi di 18 anni con una bassa resistenza cardiorespiratoria hanno un rischio significativamente maggiore di sviluppare questa malattia autoimmune decenni dopo.
Questa è la conclusione raggiunta dai ricercatori dell’Università di Göteborg (Svezia), il cui articolo è stato pubblicato sulla rivista PLOS ONE.
Gli autori hanno analizzato i dati di oltre 1,2 milioni di uomini, tra il 1968 e il 2005, quando avevano 18 anni, che furono arruolati nell’esercito svedese. Tutte le reclute dopo la chiamata superano lo stesso test per il livello di resistenza cardiorespiratoria (la capacità del corpo di sopportare uno sforzo fisico prolungato). Il test, che viene eseguito su una cyclette, riflette quanto bene il cuore, i polmoni e i muscoli lavorano a carichi di diversa intensità.
Gli scienziati hanno diviso tutte le reclute in base ai risultati dei test in tre gruppi – buona, media e cattiva forma fisica – e poi hanno confrontato questi dati con i dati nazionali sull’incidenza della psoriasi e dell’artrite psoriasica.
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Nei loro anni maturi, all’età di 37-51 anni, queste malattie autoimmuni sono state rilevate in più di 23 mila ex reclute. Inoltre, minore è il livello di resistenza cardiorespiratoria in un giovane all’età di 18 anni, maggiore è il rischio di sviluppare psoriasi e/o artrite psoriasica in età adulta.
Quindi, secondo i calcoli, i partecipanti del gruppo con la peggiore condizione fisica avevano il 35% in più di probabilità di sviluppare la psoriasi, e artrite psoriasica – 44% in più rispetto ai loro coetanei con la migliore forma fisica.
“È noto che una bassa resistenza cardiorespiratoria aumenta il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e anche la psoriasi stessa è associata a un alto rischio di tali malattie. I nostri risultati confermano l’importanza di valutare la resistenza fisica in giovane età, che consente di identificare coloro che sono a rischio di sviluppare gravi problemi di salute in futuro “, ha affermato Marta Laskowski, una delle autrici dello studio.