I primi segni della malattia iniziano a comparire decenni prima della diagnosi.
I risultati dello studio, condotto da scienziati dell’Università di Bristol (Regno Unito), sono stati presentati alla conferenza annuale dell’Associazione europea per lo studio del diabete a Barcellona.
I ricercatori hanno analizzato i dati di oltre 4.000 persone nate a Bristol all’inizio degli anni ’90. Tutti questi giovani sono ancora sani, non hanno il diabete di tipo 2 e altre malattie croniche. Per determinare il grado di predisposizione genetica di ciascuno di loro a sviluppare il diabete di tipo 2 in età adulta, sono state analizzate 162 regioni del genoma, che in precedenza erano risultate essere associate a un aumentato rischio della malattia.
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Inoltre, i ricercatori hanno studiato la dinamica dei cambiamenti legati all’età nel metaboloma di ciascuno dei partecipanti allo studio, ovvero la totalità delle sostanze chimiche (metaboliti) che sono i prodotti finali dei processi metabolici in le cellule del corpo. In totale, i livelli ematici di oltre 200 molecole specifiche sono stati misurati quattro volte: durante l’infanzia, quando i partecipanti avevano otto anni, nell’adolescenza (a 16 e 18 anni) e all’età di 25 anni.
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Quando i ricercatori hanno confrontato i dati sulla predisposizione genetica e i dati sui cambiamenti del metaboloma, è risultato che i primi segni del futuro diabete di tipo 2 possono essere visti già all’età di otto anni.
Così, ad esempio, nei bambini con una predisposizione genetica alla malattia, in media, il livello di colesterolo “buono” nel sangue è ridotto, mentre il colesterolo totale e quello “cattivo” rimangono comunque normali. Nell’adolescenza, questi bambini hanno marcatori elevati di infiammazione cronica e alcuni aminoacidi nel sangue. E man mano che invecchiano, queste caratteristiche diventano più pronunciate, nonostante il fatto che, in realtà, il diabete stesso non sia ancora iniziato e, in linea di principio, potrebbe non iniziare mai, osservano i ricercatori.
“È sorprendente che i segni del diabete adulto nel sangue possano essere rilevati così presto, circa mezzo secolo prima dell’età in cui viene solitamente diagnosticato. Se vogliamo prevenire il diabete, dobbiamo sapere come inizia. Ciò contribuirà ad avviare l’intervento molto prima di quanto sta avvenendo ora al fine di arrestare la progressione della malattia e lo sviluppo di complicanze”, ha spiegato uno degli autori, Joshua Bell (Joshua Bell).