Come dimostrato da esperimenti su topi da laboratorio, la completa esclusione dalla dieta degli animali di due determinati amminoacidi – i “mattoni” di tutte le proteine naturali – ha rallentato lo sviluppo del cancro del sangue e dell’intestino.

Stiamo parlando degli aminoacidi glicina e serina, di cui sono ricchi carne e latticini. La glicina è anche abbondante negli spinaci e nel crescione, mentre la serina si trova nelle mandorle, nelle lenticchie e nei ceci.

Questi amminoacidi sono vitali per le cellule per produrre proteine, il che significa crescita e sviluppo. Mentre le cellule sane sintetizzano serina e glicina da sole, le cellule maligne dipendono principalmente dagli amminoacidi della dieta, e questo è ciò su cui si basano i ricercatori.

Gli scienziati hanno sottoposto topi geneticamente modificati con cancro intestinale e linfoma a una dieta speciale completamente priva di alimenti contenenti glicina e serina. Di conseguenza, la crescita dei tumori negli animali è rallentata e l’aspettativa di vita è aumentata.

Inoltre, come risultato di una tale dieta, le cellule maligne non solo hanno perso le loro sostanze vitali, ma sono diventate anche più vulnerabili alle specie reattive dell’ossigeno. Poiché la concentrazione di specie reattive dell’ossigeno nelle cellule aumenta sotto l’influenza della chemioterapia e della radioterapia, i ricercatori hanno ipotizzato che una dieta priva di proteine ​​possa migliorare l’efficacia dei trattamenti antitumorali standard.

Tuttavia, come hanno mostrato i risultati dello studio, una dieta priva di proteine ​​non funziona se il gene Kras è attivato, il che porta ad un aumento della capacità delle cellule tumorali di sintetizzare la propria serina e glicina. Questa situazione si osserva, in particolare, nella maggior parte delle forme di cancro al pancreas.

Il prossimo passo degli scienziati saranno gli studi clinici che testeranno come funziona una dieta priva di proteine ​​per i malati di cancro. Se l’esito degli studi sarà considerato positivo, tale dieta potrebbe essere utilizzata come misura aggiuntiva nel trattamento di alcuni tipi di cancro in futuro.

Tuttavia, avvertono i ricercatori, i pazienti non dovrebbero affrettarsi ed escludere da soli gli alimenti contenenti glicina e serina dalla dieta. “Questo tipo di dieta restrittiva dovrebbe essere somministrato per un tempo molto breve e sotto la stretta supervisione e supervisione di specialisti”, ha sottolineato uno degli autori, la professoressa Karen Vousden.