Poiché mangiare in modo irregolare provoca il malfunzionamento dell’orologio biologico del corpo, ripristinarlo può avere l’effetto opposto.
I risultati dello studio, condotto da esperti dell’Università del Surrey (Regno Unito), sono stati pubblicati sulla rivista Current Biology.
Gli scienziati hanno deciso di studiare in che modo il ritardo nell’orario abituale dei pasti influisce sui ritmi circadiani del corpo. Per fare questo, hanno condotto un esperimento di 13 giorni coinvolgendo 10 giovani sani. All’inizio venivano “addestrati” a mangiare tre volte al giorno a intervalli di cinque ore. Allo stesso tempo, la colazione iniziava rigorosamente mezz’ora dopo il risveglio mattutino. Tuttavia, negli ultimi sei giorni dell’esperimento, l’inizio della colazione è stato spostato, il primo pasto della giornata è stato dato ai partecipanti cinque ore più tardi rispetto a prima.
Allo stesso tempo, i ricercatori hanno prima valutato il lavoro individuale dell’orologio biologico interno in ciascun partecipante utilizzando uno speciale protocollo di 37 ore.
L’analisi dei dati raccolti ha mostrato che un ritardo di cinque ore nella colazione ha portato a un malfunzionamento dei ritmi circadiani periferici che controllano le fluttuazioni giornaliere dei livelli di zucchero nel sangue. Questi ritmi iniziarono a rimanere indietro di cinque ore. Inoltre, il ritmo dell’attività quotidiana nel tessuto adiposo del gene PER2, che regola il lavoro dell’orologio biologico, è stato interrotto. Il picco di attività di questo gene ha iniziato a rimanere indietro di un’ora.
Allo stesso tempo, il lavoro del principale regolatore dei ritmi circadiani del corpo – i neuroni del nucleo soprachiasmatico dell’ipotalamo – non è stato influenzato dal fallimento della dieta. Anche l'”orologio” che controlla altri ritmi metabolici, come il livello di insulina e trigliceridi nel sangue, non ha risposto al posticipo della colazione.
I ricercatori hanno concluso che la dieta svolge un ruolo importante nella sincronizzazione dei ritmi circadiani periferici del corpo. Questa scoperta, ritengono gli scienziati, potrebbe essere rilevante per i pazienti con disturbi del ritmo circadiano, così come per coloro che lavorano di notte o soffrono di jet lag. Queste persone dovrebbero iniziare a mangiare in un momento rigorosamente definito, e questo aiuterà a reimpostare l ‘”orologio biologico”, hanno suggerito gli scienziati.