Le persone che mangiano prima delle 8:30 hanno una glicemia più bassa e una maggiore sensibilità dei tessuti all’insulina.
I risultati dello studio, condotto da scienziati della Northwestern University (USA), saranno presentati durante la conferenza annuale della Endocrinological Society, che si terrà online nel 2021.
I ricercatori hanno analizzato i dati su più di diecimila e mezzo di persone, dividendoli in tre sottogruppi a seconda della durata dell’intervallo di tempo tra il primo e l’ultimo pasto durante la giornata – meno di 10 ore, 10-13 ore, più di 13 ore. Gli scienziati hanno anche tenuto conto di quando esattamente i partecipanti hanno fatto colazione, prima o dopo le otto e mezza del mattino.div class=”quote__text”>L’analisi ha dimostrato che coloro che fanno sempre colazione presto, prima delle 8:30, hanno indicatori migliori rispetto a chi fa colazione più tardi di questo orario, indicatori associati al rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 – glicemia a digiuno e sensibilità dei tessuti all’insulina.
Inoltre, questo effetto si osserva indipendentemente dalla durata dell’intervallo tra i pasti durante il giorno: meno di 10 ore o più di 13 ore.
I risultati di studi precedenti hanno suggerito che più breve è questo intervallo, minore è il rischio di diabete. Tuttavia, secondo un nuovo studio, non è la durata del periodo tra la colazione e la cena che è più importante per mantenere un metabolismo normale, ma l’ora del primo pasto: prima questo accade, meglio è, dicono gli scienziati.