Gli scienziati hanno decifrato i genomi di oltre 450.000 persone e poi hanno confrontato i loro dati genetici con le loro risposte alle domande sul sonno diurno. L’esattezza delle risposte è stata verificata distribuendo ad alcuni dei partecipanti degli accelerometri, dispositivi attaccati al polso che consentono di registrare l’attività fisica durante la giornata. Come hanno stabilito gli scienziati, le persone che hanno naturalmente un maggiore bisogno di dormire, così come quelle che non dormono bene la notte e quelle che si alzano molto presto la mattina, vanno più spesso a dormire durante il giorno.

Di conseguenza, nel genoma umano sono stati identificati 123 siti associati alla regolazione dell’abitudine al sonno durante il giorno. I risultati sono stati poi confermati analizzando i genomi di oltre 540.000 persone.class=”quote__text”>La maggior parte dei geni situati all’interno o vicino a queste regioni del genoma erano precedentemente noti come “geni del sonno”, poiché sono coinvolti direttamente nei processi relativi al sonno e alla veglia.

Diverse varianti genetiche sono state collegate alla narcolessia, un disturbo del sistema nervoso caratterizzato da attacchi di sonnolenza travolgente e improvvisi addormentamenti nel bel mezzo della giornata. Piccole deviazioni nei percorsi di segnalazione regolati da questi geni spiegano perché alcune persone dormono di più durante il giorno rispetto ad altre, spiegano i ricercatori.

“Questo suggerisce che la nostra biologia è al centro dell’abitudine al sonno diurno, e non solo i fattori ambientali o le nostre decisioni situazionali”, ha affermato Dashti.