Le persone con disturbi dello spettro autistico non trattengono il respiro quando sentono un cattivo odore.
Gli scienziati israeliani hanno proposto un nuovo metodo per la diagnosi precoce dell’autismo nei bambini: lo “sniff test”. Il metodo si basa su una caratteristica scoperta dai ricercatori che è inerente solo alle persone con autismo: l’assenza di un riflesso respiratorio superficiale in caso di odori sgradevoli. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista Current Biology.
È comune per le persone esposte a una nuvola di odore disgustoso, come quando si visita un bagno pubblico, trattenere di riflesso il respiro o cercare di limitare il più possibile il flusso d’aria attraverso il naso, iniziando a respirare molto superficialmente o attraverso la bocca. Come si è scoperto, le persone con disturbi dello spettro autistico (ASD) non hanno un tale riflesso.
Gli scienziati hanno condotto un esperimento a cui hanno partecipato 18 bambini con ASD altrettanti bambini sani, la cui età media era di 7 anni. È stato chiesto loro di annusare odori sia piacevoli che sgradevoli. Allo stesso tempo, i ricercatori hanno valutato come i modelli di respirazione dei partecipanti sono cambiati in diverse situazioni. Di conseguenza, si è scoperto che i bambini sani entro 305 millisecondi adattavano automaticamente la profondità del loro respiro all’odore che sentivano. Allo stesso tempo, i bambini con autismo non hanno reagito affatto a ciò che hanno annusato. La differenza nella risposta agli odori ha consentito ai partecipanti di essere correttamente classificati in base alla presenza o all’assenza di una diagnosi con un’accuratezza dell’81%.