L’interruttore dei pensieri

…oggi lo cerco ma non lo trovo: dov’è finito l’interruttore dei miei pensieri?

Perché a volte non sono capace di spegnere un pensiero che mi infastidisce? Forse perché non mi impegno abbastanza… Sono la causa del mio male.

Oggi è una meravigliosa giornata e il richiamo dell’aria aperta è stato fortissimo. Ho infilato la tuta leggera, calzato le vecchie scarpe da corsa, legato i capelli e sono uscita.

Sono uscita con il mio zaino di pensieri sulle spalle e quando ho cominciato a correre, quei pensieri si sono disciplinatamente allineati, messi in fila per essere scaraventati via ad ogni mio sobbalzo. Lo zaino si è fatto presto leggero e me ne sono dimenticata, mentre l’aria fresca accarezzava la pelle e il sole la scaldava. Una sensazione magnifica che avrei voluto dilatare all’infinito.

La terra battuta, l’erbetta morbida, le pozzanghere, il sole tra le fronde degli alberi. Alzare lo sguardo al cielo e sentirmi parte di questo mondo nel silenzio della natura. Poi voci lontane. Altre persone solitarie come me. Quei due cagnolini che mi hanno accompagnato per un tratto di strada.

Tutto era in ordine, compresi i miei pensieri. Avevo trovato l’interruttore e lo avevo spento.

Sono tornata a casa camminando, perché l’ultima salita è stata più ripida del solito; lo zaino stava tornando ad essere pesante. Ho spinto con la mia solita testardaggine e alla fine, col cuore in gola, passo dopo passo, concentrandomi sul “qui e adesso”, sono arrivata vicino alla cima. Poi è cominciata la pianura e già rimpiangevo lo sforzo della salita.

Ma quando sono rientrata in casa mi ha avvolto il buio e quell’interruttore ho dovuto riaccenderlo.

 

Una canzone per tutte le “Sally” che passano di qui

Forse
non pensavi di
trovarmi qui
con la faccia e la rabbia che ho
Ora… Sul tuo viso lo sgomento
Hai il sospetto che io sappia tutto
E ricorda la scema
ha buona memoria
E ricorda che la pazza
confusa sa quello che fa
Forse
non pensavi che
io mi fossi
svegliata mai
così
ma non vedo in te alcun rimorso
mentre cerchi di cambiare il senso
E ricorda la scema
ha buona memoria
E ricorda che la pazza
confusa sa quello che fa
Ridi di tutti
e pensi che
nessuno sappia
E avanti coi calci
gli insulti, i pugni sotto la cintura
Non fare agli altri
ciò che non vuoi che sia fatto a te
Non fare mai agli altri
ciò che
non vuoi che sia fatto a te
A te.

Pugni sotto la cintura – Elisa

Una come te… Una come me…

“Riusciremo un giorno a scrollarci di dosso tutto questo dolore?”, mi hai chiesto.

Ti ho risposto che sì, ci riusciremo.

Scusami, ma mi sono sbagliata. Ci stiamo già riuscendo.

Guarda noi due, qui, ora. Siamo capitate l’una nella vita dell’altra in modo inaspettato e forse nel momento migliore, più opportuno. E’ probabile che un domani, così come ci siamo conosciute, ci perderemo di vista, ma la mia vita ormai l’hai toccata e, nel tuo piccolo, l’hai già cambiata, migliorata.

E’ così che vanno le cose di questo mondo: non tutto ciò che è “buono” per noi, o che ci pare tale, è destinato a restare in eterno nella nostra vita, ma ci accompagnerà col ricordo e, continuando a cercare e a desiderare “cose buone” per noi, invocando l’@more, un giorno troveremo anche chi custodirà gelosamente nel suo scrigno questi nostri ricordi canticchiando:

…una come te, il vento che le soffia
dentro non la può spostare.
Uno come me, non la può dimenticare…
Una come te!

Una come te – Cesare Cremonini

Preda dei venti

Ecco l’amore è tutto qui
puoi solo sperare che alla fine ti trovi
magari quando non lo cercavi
ma non potrai scegliere
E quando il caso mischia le carte
si cambia gioco ma tu non potrai fare di più
solo gridare farlo a pezzi
ma nessuno ti ascolterà
e come una foglia sarà preda dei venti…

…e un giorno troverai tra le cose di sempre un’attesa novità
allora capirai cosa è stato a cambiarti la vita
e perché quella volta è finita così

Preda dei Venti – Francesco Renga