La cosa più bella del mondo

Nella vita ci vuole un po’ di poesia e questa canzone di Simone Cristicchi oltre ad essere una poesia è una bellissima dichiarazione d’amore…

Io dalla vita ho imparato a rinascere
dalle occasioni ho imparato a non perderle
dalla gioia il senso delle lacrime
io dal dolore ho imparato a non fingere
dai miei figli ho imparato a crescere
dall’amore come sopravvivere
davanti a me ho visto un cielo coperto di nuvole
e dopo il sole splendere

e poi ho visto te
che sei la cosa più bella del mondo
il tuo sorriso è un paesaggio stupendo
dove mi piace perdermi
perdermi con te
che sei la cosa più grande del mondo
per me che forse non merito tanto

io dalla fede ho imparato a non credere
da mia madre ho imparato a non cedere
e dal tempo che tutto può succedere
io dal destino ho imparato a proteggermi
da un abbraccio ho imparato a concedermi
dalla bellezza non so come proteggermi
dentro me ho visto un vuoto immenso crescere
e un arcobaleno esplodere

e poi ho visto te
che sei la cosa più bella del mondo
il tuo sorriso è un paesaggio stupendo
dove mi piace perdermi
perdermi con te
che sei la cosa più grande del mondo
per me che forse non merito tanto

per ogni volta che un ostacolo ti metterà alla prova
o sentirai un brivido un’emozione nuova
tu non avere mai paura non sentirti mai persa
è solo vita amore che ogni giorno ci attraversa
e nei capitoli che non abbiamo ancora scritto
tra quelle pagine che ancora non abbiamo letto
se tu mi cercherai anche solo un momento
mi troverai sempre al tuo fianco te lo prometto

La cosa più bella del mondo – Simone Cristicchi

Pillole di riflessione… Cuore deluso

…un cuore deluso è sensibile a tutto e a niente; perché tutto e niente possono dargli conforto come farlo piombare nello sconforto…

Tutto ciò che anela è solo un po’ di sollievo e, per quanto si sforzi di trovarlo, le ricadute sono sempre dietro l’angolo. Ci vorrebbe una pillola magica “togli-dolore”, che in realtà non esiste. Dunque, dov’è la soluzione? Una soluzione, poi, che dovrebbe essere quella più rapida possibile, ché si sa, a nessuno piace soffrire troppo a lungo…

Allora, forse, è utile iniziare il percorso di guarigione facendo un po’ di “mente locale” per prendere cognizione del problema e così poi cercare/trovare la giusta “soluzione”…

Ecco. Penso che il primo passo sia quello di “smarrire” chi non fa più per noi. Staccare subito la spina dell’ossigeno che pare darci, quando – invece – col suo comportamento ha solo iniziato ad “avvelenarci” la vita. Bisogna avere il coraggio di cambiare “registro”.

La prima tappa, quindi, richiede di prendere cognizione del problema e decidere di cambiare:

L’interruttore dei pensieri

…oggi lo cerco ma non lo trovo: dov’è finito l’interruttore dei miei pensieri?

Perché a volte non sono capace di spegnere un pensiero che mi infastidisce? Forse perché non mi impegno abbastanza… Sono la causa del mio male.

Oggi è una meravigliosa giornata e il richiamo dell’aria aperta è stato fortissimo. Ho infilato la tuta leggera, calzato le vecchie scarpe da corsa, legato i capelli e sono uscita.

Sono uscita con il mio zaino di pensieri sulle spalle e quando ho cominciato a correre, quei pensieri si sono disciplinatamente allineati, messi in fila per essere scaraventati via ad ogni mio sobbalzo. Lo zaino si è fatto presto leggero e me ne sono dimenticata, mentre l’aria fresca accarezzava la pelle e il sole la scaldava. Una sensazione magnifica che avrei voluto dilatare all’infinito.

La terra battuta, l’erbetta morbida, le pozzanghere, il sole tra le fronde degli alberi. Alzare lo sguardo al cielo e sentirmi parte di questo mondo nel silenzio della natura. Poi voci lontane. Altre persone solitarie come me. Quei due cagnolini che mi hanno accompagnato per un tratto di strada.

Tutto era in ordine, compresi i miei pensieri. Avevo trovato l’interruttore e lo avevo spento.

Sono tornata a casa camminando, perché l’ultima salita è stata più ripida del solito; lo zaino stava tornando ad essere pesante. Ho spinto con la mia solita testardaggine e alla fine, col cuore in gola, passo dopo passo, concentrandomi sul “qui e adesso”, sono arrivata vicino alla cima. Poi è cominciata la pianura e già rimpiangevo lo sforzo della salita.

Ma quando sono rientrata in casa mi ha avvolto il buio e quell’interruttore ho dovuto riaccenderlo.

 

Una canzone per tutte le “Sally” che passano di qui

Forse
non pensavi di
trovarmi qui
con la faccia e la rabbia che ho
Ora… Sul tuo viso lo sgomento
Hai il sospetto che io sappia tutto
E ricorda la scema
ha buona memoria
E ricorda che la pazza
confusa sa quello che fa
Forse
non pensavi che
io mi fossi
svegliata mai
così
ma non vedo in te alcun rimorso
mentre cerchi di cambiare il senso
E ricorda la scema
ha buona memoria
E ricorda che la pazza
confusa sa quello che fa
Ridi di tutti
e pensi che
nessuno sappia
E avanti coi calci
gli insulti, i pugni sotto la cintura
Non fare agli altri
ciò che non vuoi che sia fatto a te
Non fare mai agli altri
ciò che
non vuoi che sia fatto a te
A te.

Pugni sotto la cintura – Elisa

Una come te… Una come me…

“Riusciremo un giorno a scrollarci di dosso tutto questo dolore?”, mi hai chiesto.

Ti ho risposto che sì, ci riusciremo.

Scusami, ma mi sono sbagliata. Ci stiamo già riuscendo.

Guarda noi due, qui, ora. Siamo capitate l’una nella vita dell’altra in modo inaspettato e forse nel momento migliore, più opportuno. E’ probabile che un domani, così come ci siamo conosciute, ci perderemo di vista, ma la mia vita ormai l’hai toccata e, nel tuo piccolo, l’hai già cambiata, migliorata.

E’ così che vanno le cose di questo mondo: non tutto ciò che è “buono” per noi, o che ci pare tale, è destinato a restare in eterno nella nostra vita, ma ci accompagnerà col ricordo e, continuando a cercare e a desiderare “cose buone” per noi, invocando l’@more, un giorno troveremo anche chi custodirà gelosamente nel suo scrigno questi nostri ricordi canticchiando:

…una come te, il vento che le soffia
dentro non la può spostare.
Uno come me, non la può dimenticare…
Una come te!

Una come te – Cesare Cremonini