Implantologia dentale a carico immediato senza osso e senza gengiva

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Hai poco osso?

Soluzioni dentali fisse con tecnica chirurgica rivoluzionaria Galileus Cerclage Sinus®

Impianti Dentali Fissi per pazienti con poco osso alveolare del mascellare superiore oppure senza completamente osso.

Presso il nostro centro specialistico di Padova trovi una soluzione, che può offrirti funzionalità ed estetica grazie all’enorme esperienza del Prof. Roberto Conte nell’ambito delle atrofie del mascellare e le loro soluzioni in 43 anni di lavoro passione, nasce la tecnica dentale chirurgica del:

Galileus Cerclage Sinus®

Tecnica che puoi trovare solo da noi a Padova, se ritieni che il tuo caso clinico, sia realmente complesso e necessiti di medici, con reale e documentabile esperienza, che trasformi il tuo reale disagio, in soluzione funziona ed estetica chiamaci al 388 7527525 per fissare la prima visita.

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Implantologia a carico immediato senza gengiva 24 ore

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Confronto Tecniche Implantologia Zigomatica VS Implantologia Pterigozigomatica

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CONFRONTO TECNICHE PER PAZIENTI CON GRAVI E GRAVISSIME ATROFIE MASCELLARI:

Implantologia Zigomatica e impianti zigomatici TECNICHE A CONFRONTO

Partiamo dal concetto che la nostra sede è in grado di eseguire qualsiasi tecnica chirurgica complessa oggi esistente nel campo dell’implantologia moderna.

DETTO QUESTO DESIDERIAMO CHIARIRE ALCUNI PUNTI DI DIFFERENZA TRA TECNICHE RIFERITE AGLI IMPIANTI ZIGOMATICI

Attualmente anche nel nostro centro vengono eseguiti interventi di Implantologia Zigomatica con numero 4 impianti Zigomatici, questo quando il paziente, dopo la visita e accertata la gravità della mancanza ossea mascellare generalizzata, non presenta i siti, oppure per una svariata molteplicità di spiegazioni risultasse sprovvisto della zona Palatina, per l’inserimento degli impianti Pterigoidei.

METTIAMO A CONFRONTO LE DUE TECNICHE, PER MEGLIO COMPRENDERNE L’EFFICACIA DI OGNUNA, E CAPIRE APPIENO L’EFFICACIA E LE NEGATIVITA’ DI OGNUNA.

Sicuramente quando un paziente è giunto al pavimento nasale e non offre nessuna altra alternativa ossea, a quel punto qualsiasi tecnica e soluzione che ti porti ad ottenere nuovamente i denti fissi risulta grandiosa e ben accetta e tollerata.

TECNICA IMPIANTI DENTALI CLASSICI 4 ZIGOMATICI ORDINARI – CHE TUTTI RECLAMIZZANO

In questo caso, si nota l’inserimento di 4 impianti Zigomatici, inseriti 2 impianti per ogni Zigomo. Con questa tecnica si nota che l’uscita degli impianti non è situata in cresta, dove praticamente fuoriescono i denti in gengiva, ma direttamente nel palato, in oltre i punti di fuoriuscita degli stessi risultano anatomicamente per forza maggiore molto vicini tra loro.

Si nota immediatamente che l’estrema vicinanza degli impianti tra loro, la loro posizione frontale, sbilanceranno le forze masticatorie frontalmente, in oltre la protesi che si andrà a realizzare, conterà massimo dai 10 a i 12 elementi dentali.

NOSTRA ULTERIORE TECNICA IMPIANTI PTERIGOZIGOMATICI 2 ZIGOMATICI 2 PTERIGOIDEI

In questa variante, abbiamo meglio distribuito i punti di appoggio per la protesi dentale fissa, creando sicuramente molto più confort per la persona che andrà a beneficiarne masticando, evitando di sovraccaricare la protesi in zona esclusiva frontale durante la masticazione.

In oltre con questa variante oltre alla funzionalità masticatoria, distribuendo e solidarizzando in forma migliorata il carico, siamo andati ad affinare la zona estetica, potendo contare per questa soluzione variata su di un circolare di ben ben 14 elementi.

Se devi sottoporti ad intervento di Implantologia Zigomatica perchè non hai osso mascellare, prendi in considerazione la variante, perche’ come vedi dalle immagini, l’inserimento degli impianti è estremamente meglio distribuita, perchè non parte come zona di innesto esclusivamente dagli zigomi, ma prende anche in considerazione l’osso palatino posteriore, con un’ulteriore osso basale come il pterigoideo, che significa che come lo zigomo non si consuma.

GUARDA LA DIVERSA DISTRUBUZIONE DEI CARICHI, PER UN MAGGIOR CONFORT DI MASTICAZIONE E DI ESTETICA.

 

Impianti Zigomatici

implantologia zigomatica
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IMPIANTI ZIGOMATICI

Il sig. Giordano da Vignola presenta grave atrofia mascellare, si reca in Croazia per risparmiare

legittimamente e si sottopone ad intervento di inserimento di 6 impianti dentali per un carico immediato.

Appena dopo qualche mese gli impianti iniziano a cadere ed il sig. Giordano non sà piu’ cosa deve fare, chiama in clinica ma poi smettono di rispondere, si reca a Bologna e gli dicono che valuteranno come aiutarlo ma passa circa 16 mesi senza risposta.

Caduto in depressione il sig Giordano cerca disperatamente una soluzione, ma pultroppo vista la sua singolare gravità di perdita di osso estrema nell’arcata superiore, non trova centri che prendano la responsabilità, aggravata anche dal fatto, che possedendo zigomi di poco volume, due impianti zigomatici per volume in ogni singolo zigomo non ci stanno aritmeticamente.

A QUESTO PUNTO CHE FARE?

QUANDO IL GIOCO SI FA’ DURO SI CONTATTA IMPLANTOLOGIA NETWORK ULTIMA SPIAGGIA.

Desiderate sapere come è andato a finire il caso di Giordano? Guardate il video caso,

anche per scoprire, quale tecnica abbiamo usato per la soluzione del caso.

LEGGI IL REFERTO RADIOLOGICO DEL RADIOLOGO

Impianti zigomatici caso clinico

LEGGI IL REFERTO MEDICO

Impianti zigomatici caso clinico

HAI PROBLEMI GRAVI? FALLIMENTI IMPLANTARI? CADUTA IMPIANTI? POCHISSIMO OSSO? ATROFIA MASCELLARE GRAVISSIMA CHE NESSUNO VUOLE GESTIRE? CHIAMACI ADESSO AL TEL 388 7527525 PER PRENOTARE UNA VISITA

AULCUNI ALTRI CASI CHE ESEGUIAMO NEL NOSTRO CENTRO SPECIALISTICO – COME IL CARICO IMMEDIATO CON CIRCOLARI FISSI SENZA GENGIVA

In parole più semplici si riscontra recessione gengivale quando

IMPLANTOLOGIA
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IMPLANTOLOGIALa parodontologia definisce la recessione gengivale, detta anche ed impropriamente “gengive ritirate” come lo spostamento verso il margine apicale del tessuto gengivale che normalmente circonda il colletto del dente.

In parole più semplici si riscontra recessione gengivale quando: nell’arcata inferiore le gengive si spostano verso il basso mentre nell’arcata superiore si spostano verso l’alto.

Le gengive ritirate scoprono il cemento radicolare del dente naturale ed espongono quest’ultimo a maggiore sensibilità dentinale oltre che permettere ai batteri della placca di poter attaccare una zona del dente meno resistente dello smalto rendendo più frequenti i casi di carie, e pulpite.

Per coloro che hanno corone in metallo ceramica, montate o meno su impianti dentali, la recessione gengivale lascia scoperta la parte del manufatto in cui non vi è la copertura della ceramica quindi diventa visibile la struttura in metallo, di solito scura, creando non pochi problemi estetici.

Cause recessione gengivale

Individuare con esattezza le cause della recessione gengivale può rivelarsi un compito molto arduo poiché, in alcuni casi, il problema delle gengive può essere dato da più fattori sinergici e, allo stesso tempo, ciò che si pensa esserne la causa potrebbe, invece, essere l’effetto.

Prendiamo ad esempio la parodontite ovvero la malattia che colpisce gli apparati di sostegno del dente (legamento parodontale, osso alveolare e gengiva): essa potrebbe senz’altro essere la causa della recessione gengivale ma potrebbe essersi sviluppata a ridosso di un determinato dente o più denti poiché le gengive di questi ultimi erano già compromesse quindi non perfettamente aderenti al colletto degli elementi dentali lasciando quindi spazio alla placca e permettendole così di infiltrarsi nel solco gengivale e creare le tasche gengivali da cui la parodontite profonda.

Avendo già trattato le cause della recessione gengivale legate alla carente igiene orale quali la gengivite e la parodontite, vediamo insieme quali altre situazione sono in grado influire o determinare la recessione gengivale:

Spazzolamento troppo energico

L’uso scorretto dello spazzolino da denti, invece che essere lo strumento con il quale mantenere la pulizia e la salute dei nostri denti, se usato malamente, può diventare l’arma che rovina le nostre gengive.

Le gengive maggiormente soggette al danno derivante dallo spazzolamento troppo energico sono quelle che ricoprono le superfici vestibolari dei canini e dei premolari a causa della loro posizione facilmente raggiungibile.

La situazione peggiora se, oltre all’eccessiva pressione e sfregamento esercitati, le gengive risultano particolarmente sottili per natura.

Protesi o otturazioni inadeguate

Può capitare che, allo scopo di ricostruire la corona del dente distrutta da una carie molto vasta o incapsulando un dente, la protesi o manufatto che si utilizza sia leggermente imperfetta o poiché preme sui tessuti irritando le gengive o perché favorisce il deposito di placca anch’esso causa di infiammazione gengivale.

I restauri protesici inadeguati rientrano trai i fattori iatrogeni ovvero complicanze dovute a trattamenti medici, conseguenti ad una terapia medica o, in questo caso, odontoiatrica.

Piercing ed oggetti tenuti in bocca

Con il diffondersi della moda del piercing alle labbra della bocca, aumentano anche i casi di gengive ritirate a causa del continuo sfregamento tra il piercing e le gengive stesse.

Anche l’abitudine di tenere penne o matite in bocca, oltre ad essere poco igienico, può causare problemi alle nostre gengive

Età

Con l’avanzare dell’età i problemi di salute aumentano ed anche quelli legati alle gengive non sono da meno. In particolare, in soggetti che hanno superato i settanta, le gengive non sono più così aderenti al colletto del dente come lo erano in passato quindi è necessaria una maggiore attenzione ed una pulizia più approfondita per evitare che micro frammenti di cibo possano infiltrarsi nel solco gengivale, infiammare le gengive e causarne la recessione.

Sintomi

I sintomi della recessione gengivale passano spesso “sottogamba” poiché non sono tali da provocare dolore o particolari fastidi ai soggetti che ne soffrono ma non per questo le gengive ritirate devo essere considerate come un problema di poco conto poiché, ricordiamo, che la loro compromissione può portare alla mobilità dentale ed alla perdita dei denti.

Denti allungati

A causa della recessione gengivale i denti di chi ne soffre sembrano essere diventati più lunghi “sindrome dei denti allungati”.

In realtà i denti sono sempre della stessa lunghezza ma, la porzione di gengiva che si è spostata verso la radice del dente ha lasciato scoperto il colletto e parte del cemento radicolare a seconda della gravità della recessione stessa quindi la parte dell’elemento dentale visibile è aumentata.

Anche lo spazio interdentale sembra essere aumentato a causa della recessione gengivale poiché è venuta meno la parte di tessuto detta papilla che si trova proprio fra un dente e l’altro.

Colore dei denti

Come conseguenza delle gengive ritirare, si registra anche l’apparente cambiamento del colore dei denti.

In realtà, quando le gengive si ritirano lasciano scoperta una porzione di radice che, notoriamente, è caratterizzata da un colore più tendente al giallo rispetto al naturale colore bianco dello smalto della corona.

Il cambiamento del colore della base della corona potrebbe essere dovuto anche dall’eccessiva presenza di tartaro stratificato.

Sanguinamento delle gengive

L’infiammazione dei tessuti molli può portare al sanguinamento delle gengive specialmente durante le manovre di igiene orale quotidiana.

Ipersensibilità dentale

Quando le gengive si ritirano, una parte del cemento radicolare rimane scoperto quindi soggetto stimoli termici come il caldo od il freddo dovuto a cibi o bevande.

Alitosi

Se la recessione gengivale è causata da parodontite, la quale a sua volta presenta tasche gengivali piene di materiale in decomposizione e purulento, il soggetto colpito denuncia una più o meno marcata alitosi e l’alterazione del senso del gusto.

Classificazione di Miller

Esiste una vera e propria classificazione della recessione gengivale approntata dal Dr Preston D. Miller nel 1985 ed a cui la maggior parte degli odontoiatri si rifà per determinare il grado di recesso durante la diagnosi e studiare la corretta terapia.

  • Classe 1:
    La recessione gengivale non si estende oltre la linea di giunzione mucogengivale, non si registra perdita di osso alveolare ne di tessuto interprossimale;
  • Classe 2:
    La recessione si estende oltre la linea di giunzione mucogengivale ma non vi è perdita di tessuto molle ne di osso;
  • Classe 3:
    Recessione che si estende oltre la linea di giunzione mucogengivale e si registra anche la perdita di tessuto molle e/o osso;
  • Classe 4:
    La recessione gengivale supera abbondantemente la linea di giunzione mucogengivale ed il tessuto interdentale è fortemente mancante.

In base a quanto stabilito dal Dr. Preston Miller e dalla letteratura odontoiatrica, solo nei casi di gengive ritirate appartenenti alla prima e seconda classe è possibile ottenere la completa ricopertura del cemento radicolare esposto.

Terapie

Individuare la più corretta cura della recessione gengivale dipende, fondamentalmente, dal grado di recessione a cui il dentista si trova davanti e dal tipo di gengiva.

In altre parole il medico deve valutare di quanto le gengive si sono ritirate, lo spessore di queste ultime ed anche il grado di cheratinizzazione che le contraddistingue.

Fondamentalmente il rimedio principale per la recessione gengivale consiste nell’intervento chirurgico che può essere ad un lembo, a due oppure una sorta di commistione delle due tecniche di chirurgia parodontale.

Implantologia senza osso? Tecniche Alternative agli innesti, i rialzi

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L’impianto pterigoideo è un impianto dentale che viene inserito nell’area molare dell’arcata superiore e raggiunge il processo pterigoideo. L’osso in questa zona alle volte presenta delle caratteristiche atte a renderlo ideale per un inserimento di un impianto ed assicurarne la perfetta osteointegrazione. L’impianto pterigoideo è quindi la soluzione è ideale per evitare l’innalzamento del seno mascellare. E’ però questo un tipo di intervento estremamente specialistico che rientra nella casistica dell’Implantologia avanzata. Non pochi sono infatti i rischi di operare nelle vicinanze dell’emergenza di un’arteria molto importante quale è l’arteria palatina.

Gli impianti pterigo-mascellari rappresentano un’alternativa poco nota al rialzo di seno mascellare: una soluzione complessa dal punto di vista chirurgico ma che promette grandi vantaggi per il paziente. Sfruttando l’ancoraggio osseo nelle lamine pterigoidee e garantendo l’utilizzo del pilastro di resistenza omonimo, diventa un’arma di trattamento in più di cui un professionista può avvalersi. L’impianto pterigoideo ha una lunghezza media di 18 mm, inclinato di circa 45° sul piano sagittale e 15° su quello lateromediale, che a partenza dal tuber mascellare interseca le lamine ossee della fossa pterigoidea.

INTERVENTO DI INSERIMENTO IN PAZIENTE SENZA OSSO DUE IMPIANTI PTERIGOIDEI PRE CREARE I PILASTRI POSTERIORI, CHE SORREGGERANNO LA PROTESI FISSA IN QUESTO MODO BAIPASSARE GLI INNESTI E I RIALZI DEL SENO MASCELLARE, CHE SENZA GARANZIE TRA CIRCA 2 ANNI DAREBBERO LO STESSO RISULTATO

La tecnica consiste nello sfruttare un pilastro di resistenza dello scheletro facciale, in cui fisiologicamente si scaricano le forze durante i cicli di masticazione con i denti naturali. L’impianto, a partenza intraorale con corpo e apice nel pilastro, permette di trasferire i carichi direttamente al pilastro, saltando denti e osso alveolare. La tecnica quindi non è di tipo ricostruttivo, ma vicariante soltanto la funzione e non l’anatomia delle strutture perdute.

In anestesia locale, viene scheletrizzata la tuberosità del mascellare, una volta identificati i reperti anatomici orali ed extraorali si provvede al posizionamento dell’impianto, in un tempo medio di intervento di 20 minuti. L’indicazione è nelle ricostruzioni implanto-protesiche delle edentulie posteriori del mascellare atrofico, dovute sia a perdita ossea verticale del processo alveolare proprio, sia alla fisiologica pneumatizzazione del seno mascellare.

Presso le nostre sedi, se sei un paziente con grave atrofia mascellare e desideri tornare a sorridere, tramite la sicurezza di essere in buone mani, senza paura di sbagliare, contattaci oggi stesso ti dare l’opportunità di eseguire una visita gratuita, oppure potrai inviarci la tua tac cone beam, per una valutazione specialistica senza impegno, evitando in questo modo:

ALTERNATIVA ALL’INNESTO D’OSSO  – ALTERNATIVA AL RIALZO DEL SENO MASCELLARE EVITANDO DI RESTARE 2 ANNI SENZA DENTI

LE NOSTRE TECNICHE ALTERNATIVE PER PAZIENTI SENZA OSSO MASCELLARE