Delirio di parole…

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Caro Lettore,

sospetto che ci siano problemi col blog, perché, di fatto, non riesco a vedere visualizzazioni e questo mi sembra strano.

Per carità, mi rendo conto di non trattare argomenti di chissà quale interesse…ma è strano che nessuno, anche per caso, passi di qui…

Ebbene poco importa, l’obiettivo di queste pagine è dare un ordine sparso alle parole che mi affollano la testa e, detto tra noi, evitare di scriverle ad un probabile destinatario.

E, di certo, ti starai chiedendo perché le metta nell’infinito oceano dell’etere virtuale…è diverso.

Le parole, scritte in rete, alla fine appartengono a tutti…ed al tempo stesso sono di nessuno.

Scrivere su un blog m’impedisce di fare errori e, contestualmente, mi consente di sbagliare…seppure qui.

Dal primo giorno dell’anno…silenzio…

E poi, improvvisamente, da ieri…una cascata di parole.

Che strani siamo noi esseri umani: allontaniamo ed avviciniamo…ci allontaniamo e ci avviciniamo…Poi forse ci rendiamo conto o forse ci manchiamo e quindi cercarci è inevitabile.

E’ quasi folle…

…ma ha senso parlarsi così? Ah sì…forse sì. Se si parla di lavoro, va benissimo…

Qualcosa continua a non tornarmi e continuerò a far finta di nulla. E’ l’unico modo che possa avere per sopravvivere a tutto questo e non piombare nel pantano della disperazione.

Possibile che tutto sia già prestabilito? Tutto già segnato? Come un destino già scritto che non possa essere modificato? Possibile che le sensazioni non abbiano un nome e che, soprattutto, siano univoche?

No, non credo…ho una percezione troppo chiara, troppo evidente…e da “lì” è cambiato tutto.

Lì si è acceso e spento qualcosa…contemporaneamente.

Stordirsi ed ubriacarsi di musica è il solo modo per dimenticare…Non trovo soluzioni che non abbiano il nome del silenzio, che non siano tacitare le voci, rimandando tutto sul fondo.

Caro Lettore, chissà cosa faresti se fossi al mio posto.

Chissà se avresti il coraggio di prendere in mano la tua vita e combattere per essa.

Chissà se daresti il giusto peso alle parole.

Chissà se useresti le parole giuste e non metafore di esse.

Chissà se le parole ti servirebbero ad essere te stesso e non a farti nascondere proprio da esse…

Un delirio di parole…ma va bene così.

Fingiamo che le parole ci coprano e che nessuno veda e senta nulla…

E tu, sì tu…smettila d’inciampare nel mio cuore…