Cinquantesima Giornata mondiale della Terra

Tetsumi Kudo, Portrait Ionesco, 1971, Louisiana Museum of Modern Art, Humlebaek, Denmark © ADAGP, Paris and DACS, London 2015 / Estate of Tetsumi Kudo, Hiroko Kudo

   Il 22 aprile sarà celebrata la cinquantesima Giornata mondiale della Terra; nata in conseguenza delle proteste di milioni di americani contro la scarsa attenzione accordata ai temi ambientali – tra l’altro l’America era stata appena sconvolta dal disastro petrolifero di Santa Barbara -, l’Earth Day si diffuse ben presto ovunque. E proprio nel 1970 il presidente Nixon introdusse il Clean Air Act, la legge sulla qualità dell’aria, e istituì l‘Environmental Protection Agency, l’agenzia di protezione ambientale. Il 2016 è da considerarsi l’anno di svolta grazie all’accordo di Parigi sul clima da parte di 120 Paesi.

   Kathleen Rogers, presidente dell’Earth Day Network, la rete promotrice dell’appuntamento annuale, si dice convinta che ciascun individuo possa fare la differenza ma che sono i governi a dover essere più incisivi: “Noi abbiamo realizzato una campagna che si chiama Vote Earth. Nel 2020, oltre alle elezioni americane ci sono decine di elezioni in tutto il mondo: alcune hanno avuto risultati negativi, come in Australia, dove è stata riconfermata la destra-negazionista; altre possono fare la differenza. Il clima deve essere uno dei temi centrali di queste elezioni e noi lavoriamo per generare consenso. Le elezioni USA sono importanti perché determineranno la permanenza americana nell’accordo di Parigi. Il dato interessante è che un numero crescente di repubblicani ritiene il clima centrale nella propria decisione di voto”.

   Quindi, al grido di: Tutti possiamo fare qualcosa per la Terra, pare giunto davvero il momento di costruire, di comune accordo, un’etica ambientale più consapevole dell’incombente sfida climatica e più in generale della cosiddetta svolta eco. Gli ottimisti pensano che, grazie alla pandemia, molti di noi saranno fautori del cambiamento; io sospendo il giudizio ma per dovere di cronaca devo riportare che in Italia, oltre alle arcinote associazioni Legambiente e Greenpeace, si stanno facendo largo l’Italian Climate Network e nuove generazioni  di ambientalisti che operano in difesa degli ambiti più disparati. Si spera siano più longevi delle farfalle.

Tetsumi Kudo, Portrait Ionesco, 1971, Louisiana Museum of Modern Art

Cinquantesima Giornata mondiale della Terraultima modifica: 2020-04-09T17:10:38+02:00da VIOLA_DIMARZO

6 pensieri riguardo “Cinquantesima Giornata mondiale della Terra”

  1. Che belle che sono le Giornate Mondiali diQualcheCosa. Questa poi è la Miss, la bella fra le belle proprio perché l’hanno voluta, a furor di popolo, proprio gli americani, quelli ai quali sfugge che quella Giornata si chiama Protocollo di Kyoto che è quel protocollo sulle emissioni al quale possono aderire o meno tutti i paesi del Mondo. Aderire significa accettare, concordandole, le regolamentazioni che saranno prese. E’ ovvio che non tutti i paesi sono disponibili a regolamentare le proprie emissioni perché se ad esempio un paese che solo da qualche decennio sta diventando industrializzato, se gli metti dei limiti alle emissioni dirà:
    “Non saranno certo le mie emissioni a rovinare l’ambiente perché è solo da un paio d’anni che ho acceso il gas. Siete voi che il gas l’avete acceso da oltre cent’anni ed ora sarebbe troppo comodo limitare me che sto provando ad industrializzarmi”.
    Ragionamento logico e condivisibile, tant’è che il protocollo di Kyoto, diversifica i comportamenti fra i vari paesi.
    Tornando ad esso, guarda un po’, proprio gli Usa, prima aderiscono al protocollo (Clinton) e pochi mesi dopo (G.W.Bush), ritira l’adesione. Gli Usa ovvero quelli che scoreggiano nell’aere circa il 40% di tutte le emissioni.
    Io credo che se, una volta per tutte, abolissimo le Giornate Mondiali diQualcheCosa, sarebbe già un bel passo avanti per l’Ambiente.

  2. Se cerchi un ambientalista e un animalista ante litteram , ma ante litteram davvero,eccomi qui.Naturalmente la mia visione della cosa è piuttosto radicale fino a quasi auspicare ,vista una situazione incancrenita,una pandemia seria che ci costringa a rifondare tutto su basi più genuine dopo avere pagato un serio dazio. Capirete anche che non sono invece un grande fautore delle giornate pro o contro qualcosa. L’idea di essere in compagnia forzata mi urta e mi urta di più ,io che sono stato di sinistra tre mesi e poi basta ,dovermi trovare insieme a gente che sventola vessilli arcobaleno o dalle tinte rossastre con sigle più o meno raccapriccianti Così le mie campagne ecologiste me le faccio da solo ,attore e giudice all ‘unisono che è poi la situazione che mi piace di più . Ma la giornata della terra ben venga, oggi ho vangato L orticello.

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